policoro
  Un po di comodita
 
In fondo svolgiamo un servizio di pubblica utilità, - dissero. - Abbiamo diritto anche noi a un minimo di comodità. Torto non lo avevano: i loro personaggi non facevano certo una vita confortevole. Basti pensare all'antica fiaba in cui un ragazzo, rimasto orfano, va in cerca di fortuna e per giorni e giorni «cammina cammina cammina», magari in una bufera di neve, senza neppure l'ombrello e le galosce. O a quella dei fratellini che si perdono in una foresta e rischiano di morire di fame, oppure a tutti i cavalieri, le damigelle, i contadini delle vecchie storie costretti per secoli a prendere l'acqua nel pozzo, a lavare i panni al fiume, a cenare alla fioca luce delle candele. Nelle fiabe si era sempre vissuti in questo modo, ma il mondo ormai era cambiato.
Così: Anche i nostri personaggi hanno diritto a un minimo di comodità, dissero le fiabe, e cominciarono a fare petizioni, domande ai ministeri, cercarono persino delle raccomandazioni, arrivavano addirittura a minacciare uno sciopero.A furia di protestare finalmente ottennero che anche da loro si installassero l'acqua corrente, il gas, la luce elettrica e il riscaldamento. Ma alle comodità, si sa, si prende subito l'abitudine: sono come le ciliegie, una tira l'altra. I re, le regine e i nobili pretesero il telefono nelle regge e nei castelli, non volendo più aspettare per settimane l'arrivo delle notizie portate dai messaggeri a cavallo.
Poi pretesero l'aria condizionata e la televisione, e le stesse cose pretesero i contadini nei casolari, e persino i banditi nelle grotte nelle quali si nascondevano. Nelle locande dei più sperduti paesini, gli osti vollero la macchina del caffè, il forno elettrico, e il frigo, e coi i cavalieri che viaggiavano in cerca di avventure, quando vi giungevano, poterono ordinare un' aranciata ghiacciata o un caffè espresso, magari corretto con l'anice per rinfrescarsi prima di affrontare un drago o qualche terribile gigante. In breve tempo, con la sempre maggiore diffusione di servizi e comodità, la vita nelle fiabe cambiò, e cambiarono anche le storie raccontate fino ad allora.

I bambini che si erano perduti nella foresta ormai non rischiavano più di morire di fame, perché ovunque c'erano chioschi con ottimi tramezzini e per giunta non mancavano le cabine telefoniche dalle quali telefonare a casa per tranquillizzare i genitori. I giovani che dovevano affrontare tanti pericoli per trovare dov'era sepolto un tesoro, si procuravano un metal detector e il tesoro lo cercavano comodamente, senza il minimo rischio. I cavalieri arrivati nelle locande nelle quali erano stati ormai installati i videogame, non si decidevano mai a ripartire: si divertivano di più ad abbattere invasori extraterrestri che ad affrontare orchi, draghi e giganti. Intanto le pretese aumentavano ancora. Le fate, dopo il telefono, vollero la segreteria telefonica per non essere disturbate mentre guardavano la televisione. Mercanti, viaggiatori e giovani avventurosi, stufi di viaggiare scomodamente a piedi, a cavallo o in carrozze traballanti, minacciavano di non muoversi più se non avevano un auto, o almeno una moto. 

I re e le regine vollero la Roll-Royce di rappresentanza, e le streghe, stufe di volare a cavallo di una scopa, richiesero un elicottero personale. Più le comodità aumentavano, più le fiabe cambiavano, diventarono addirittura irriconoscibili. 
Cenerentola, ora che aveva la lavastoviglie, la lavatrice e l'aspirapolvere, in dieci minuti sbrigava tutte le faccende di casa e, col permesso della matrigna, ogni sera andava col motorino a ballare. La matrigna, infatti, non era più gelosa di lei, perche le figlie, grazie ai cosmetici e agli istituti di bellezza erano diventati bellissimi, e anche loro potevano aspirare a sposarsi con un principe. Anche la storia di Cappuccetto Rosso cambiò. Da quando le avevano installato il telefono in casa, formava il numero, e:  Pronto, nonna? - diceva. Non sei ancora guarita. Allora, oltre alla torta, ti porto l'aspirina effervescente...

 No, non ti preoccupare per il lupo, non traverso il bosco a piedi, prendo il pullman. Cambiavano anche le storie di biancaneve, di Pollicino, di Hansel Hegretel, tutte, insomma. 
A giudizio di molti divennero assai più belle. Provate a immaginarle: la fantasia puo andare benissimo d'accordo con le comodita.
 
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