policoro
  Cieli variabili
 
Lo ispiravano soltanto i paesaggi e li dipingeva meravigliosamente, avevano solo un difetto: il cielo. Montagne, prati, campagne, scorci di città, li dipingeva a perfezione, ma mai che la parte superiore del quadro gli riuscisse bene: il cielo li veniva sempre un' accozzaglia di colori con macchie e sbavature. Così tutti i suoi quadri erano irrimediabilmente rovinati e non riusciva mai a venderne uno. E, per un pittore, questo significa restare sconosciuto e in miseria. Per sottrarsi a questo amaro destino doveva quindi riuscire a dipingere il cielo almeno decentemente; ma per quanto si sforzasse, per lui era impossibile. Sennonchè un giorno: che idea esclamo ho risolto il problema. Subito si mise al lavoro, scelse un paesaggio di campagna e lo dipinse fino alla linea dell'orizzonte, dove doveva iniziare il cielo.


E fin lì, come al solito, il quadro era meraviglioso. Ma allora, invece di dipingere la parte superiore della tela, posò i pennelli, prese le forbici e ritagliò la tela lungo la linea dell'orizzonte e butto via la parte lasciata bianca.
Che idea si ripeté, ho veramente risolto il problema. Incorniciato il pezzo di tela dipinta tra due verri, espose il quadro contro una luce di una finestra; attraverso il vetro si vedeva il cielo vero completare a meraviglia il paesaggio. Non solo era un cielo perfetto, ma per giunta variava a seconda dell'ora; su quella campagna all'alba splendeva rosseggiante, era luminosissimo a mezzogiorno, dorato al tramonto, stellato alla sera. Aveva avuto proprio un'idea geniale. E un'altra gli venne per il titolo: Paesaggio con cielo variabile. Il quadro ebbe un grande successo e lo vendette subito. Da allora dipinse solo paesaggi con cielo variabile appena li finiva, li vendeva. In pochi mesi diventò famoso e ricco.

 
 
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