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Il mestiere del professor Pizzetti, in verità, non era strano; lo era invece come lo faceva, con invenzioni geniali, uniche al mondo. E proprio questa fu la causa immeritata del suo tragico destino.
Ma torniamo al suo mestiere: l'oculista. Apparentemente un lavoro normale, che però praticava in un modo tra il poetico e il fantascientifico, ideando lenti a contatto ed occhiali straordinari, addirittura miracolosi. Infatti, non solo correggevano a perfezione ogni difetto della vista, ma facevano vedere qualsiasi cosa un cliente desiderasse.
Uno amava la natura? Il professore gli applicava delle lenti a contatto che facevano vedere tutto verde; i lampioni sembravano alberi, il cemento delle strade un prato fiorito, i palazzi delle immense foreste. Uno era di bassa statura e soffriva che tutti fossero più alti di lui? Gli costruiva degli occhiali che deformavano le immagini come certi specchi al Luna Park, così vedeva tutti piccoli quanto lui.
Una ragazza desiderava che il suo fidanzato, un pò più basso di lei,fosse alto invece un metro e ottanta? Le applicava delle lenti a contatto che glielo facevano apparire all'altezza per lei ideale. Così, a chi piacevano le ragazze brune, speciali lenti a contatto facevano apparire bruna ogni ragazza; chi le preferiva bionde, le vedeva tutte bionde. Il professor Pizzetti aveva inventato persino gli occhiali da ubriaco. Quando uno, per aver bevuto troppo, vedeva doppio, bastava che li inforcasse e le immagini ridiventavano una sola. Essendo,oltre che scienziato, un uomo di molta fantasia, il professore capiva i desideri e i bisogni di tutti e riusciva sempre ad assecondarli. Ai tipi che amano la notte,applicava lenti a contatto brunite che davano la sensazione di vivere da eterni nottambuli; per gli amanti degli animali, aveva escogitato delle lenti grazie alle quali ogni passante incontrato sembrava una leggiadra antilope,un leone, una tigre, una maestosa giraffa; per i tipi sognatori confezionava occhiali che mostravano miraggi meravigliosi. Insomma, più che un oculista, era un fantaoculista. Ma come dicevamo, proprio questa sua genialità fu la causa del suo tragico destino.
Siccome col passare degli anni la vista gli era calata, un giorno il professore si fece un paio di occhiali. Ma quando se li provò davanti allo specchio, ebbe una visione terrificante: si accorse di essersi trasformato in uno scarafaggio biondo. Non c'era dubbio, era diventato un insetto. Tale fu l'impressione che gli venne un colpo. Questa fu la sua tragica e immeritata fine. Anche una fine sfortunata; infatti per sbaglio, aveva inforcato gli occhiali preparati per un entomologo, cioè un appassionato di insetti, che desiderava vedere ovunque insetti e farfalle. L'immagine di quello scarafaggio biondo, in realtà un esemplare rarissimo e bellissimo, lo avrebbe reso felice; al professore invece fu fatale.
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