policoro
  Urashima
 
Tanto tempo fa, viveva un pescatore di nome Urashima che abitava con la madre, poiché non era sposato. Ogni volta che la madre lo incoraggiava di trovar moglie, le rispondeva: Riesco appena a pescare pesce sufficiente per due persone, perciò finché tu vivrai io non mi sposerò.
Un giorno, prese solamente una piccola tartaruga. Mangiandoti, non riusciremo a sfamarci. le disse. La tartaruga rispose: Allora, lasciami libera! Se tu mi userai misericordia, io ti userò riconoscenza. Urashima che era di cuore gentile, lasciò libera la tartaruga. Parecchi anni dopo, mentre Urashima era a pescare come sempre, nella baia si scatenò un violento uragano che gli rovesciò la barca. Come molti pescatori, Urashima, non sapeva nuotare ed era perciò sicuro di annegare, ma mentre si dibatteva tra le onde, un’enorme tartaruga, emerse dalle profondità del mare, e gli disse: Sono la tartaruga a cui hai salvato la vita; montami in groppa. La tartaruga non  portò Urashima verso riva, ma si immerse e lo condusse nelle profondità del mare fino a Ryugu, dove sorgeva sui fondali il palazzo del re dei draghi.


Sono una dama di corte della Principessa Otohime. disse la tartaruga, La principessa desidera ringraziarti personalmente per avermi salvato la vita. Appena si guardarono negli occhi, la Principessa e Urashima si innamorarono. Lei gli chiese di rimanere, dicendogli che in quel regno non sarebbe mai diventato vecchio. Passarono tre anni e Urashima e la Principessa erano molto felici; c’era un pensiero però che offuscava la felicità di Urashima ed era la preoccupazione per sua madre. Un giorno Urashima chiese alla Principessa se poteva andare sulla terra a trovarla. "Se vai, non tornerai più. gli rispose triste Otohime. Urashima però la implorò tanto che alla fine lei acconsentì. Gli diede una scatoletta, dicendo: Tienila stretta e non aprirla mai. Se farai così, la tartaruga verrà a prenderti sulla spiaggia e ti ricondurrà da me. Urashima si sedette sul dorso della tartaruga che lo riportò sulla spiaggia del villaggio.

Malgrado gli sembrasse di conoscere tutto bene, Urashima trovò ogni cosa cambiata; camminando per il suo villaggio non vide né persona, né cosa che riconoscesse. Dove un tempo sorgeva la sua casa, erano rimasti soltanto la fontana di pietra e gli scalini del giardino. Dopo un po’, chiese ad un vecchio se avesse mai sentito parlare di un pescatore di nome Urashima. "Non sai la leggenda rispose il vecchio. Si dice che Urashima sia vissuto qui trecento anni fa, ma se ne andò negli abissi e non fece mai più ritorno. Che cosa accadde a sua madre?" chiese Urashima. Morì il giorno in cui se ne andò rispose il vecchio. Urashima non poteva credere alle sue orecchie. Io sono Urashima gridò e sono stato via solo tre anni, non trecento. Tirò fuori la scatola, dicendo: Guarda, questo è un regalo della Principessa dei draghi. Nella fretta, dimenticò l’avvertimento della Principessa e la aprì.Non conteneva altro che uno sbuffo di fumo, e mentre esso usciva, il peso degli anni piombò su Urashima. La sua pelle si raggrinzì, le gambe cedettero e tutto il suo corpo si sbriciolò in un mucchietto di polvere.
 
 
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