policoro
  Ogni bambino
 
David era in quinta elementare ma era così aggressivo che venne trasferito in una classe speciale. Il primo giorno di scuola arrivò in classe agitato e arrabbiato. Cominciò subito a picchiare gli altri bambini gridando: Togliti di mezzo e dopo un po' riversò tutta la sua rabbia su di me strillando: Ti odio anche se quella era la prima volta che mi vedeva. Poi cadde a sedere di peso sulla sua sedia e cominciò a disturbare tutti dicendo parolacce e facendo rumore. Continuò a comportarsi in quel modo per tutta la settimana.
In un primo momento pensai che doveva trattarsi di una reazione in seguito al trasferimento in una classe speciale. Molti bambini preferirebbero essere chiamati buffoni o prepotenti dai compagni piuttosto che essere etichettati come stupidi. Ma dopo un'attenta osservazione cominciai a sospettare che doveva esserci qualcos' altro. Tutti gli insegnanti che avevano avuto David in classe mi dissero che era un bambino difficile. Qualcuno mi disse persino: Per fortuna non hai un grande olfatto perché David puzza, letteralmente. Gli altri bambini non volevano sedersi vicino a lui e lo avevano messo in un banco da solo. Quasi tutti lo chiamavano David puzzolente. Sapendo che la prima esperienza del giorno è quella più significativa, decisi di osservare David per vedere cosa gli succedeva quando arrivava a scuola. Così un giorno vidi arrivare l'autobus e il conducente gli strillò qualcosa prima che scendesse. Poi i due insegnanti a bordo dell'autobus gli gridarono dietro: Vai piano, David. Cerca di camminare, ragazzo. Dopodiché David si precipitò in mensa per la sua colazione gratis. Mentre faceva la fila lo vidi divorare qualsiasi cosa di commestibile che si trovava a portata di mano. Il personale della mensa gli gridò: Non mangiare come un animale. Aspetta almeno di esserti seduto. Ma David aveva già finito di mangiare la sua colazione prima di arrivare al tavolo. Così cominciò a pregare gli altri bambini di dargli i loro avanzi. David fece altri tre incontri spiacevoli con qualcuno della direzione e alcuni insegnanti prima di arrivare al nostro edificio. Ma una volta arrivato lì tutti i bambini cominciarono a prenderlo in giro. Ecco che arriva il puzzolente!

Sento un odore strano, dev' essere David puzzolente. Dalla mia osservazione conclusi che la rabbia di David era un modo per sfogare la frustrazione causata dal trattamento che ogni giorno riceveva a scuola. Un testo di psicologia dell'università spiegava che i bambini non possono imparare se sono affamati, se puzzano o se vengono presi in giro. Pensavo che la causa dei problemi di David fossero i genitori. Doveva essere così. Se solo l'avessero nutrito e l'avessero mandato a scuola pulito, non sarebbe stato preso di mira in quel modo. Così conclusi che i genitori non si prendevano cura di lui e pensai che avrei dovuto informarli al più presto. Una volta in sala professori parlai con gli altri insegnanti delle mie preoccupazioni e chiesi ai colleghi come avrei potuto contattare i genitori di David. Buona fortuna. Non sono mai venuti qui, anche se hanno avuto otto figli che hanno frequentato questa scuola. Abbiamo mandato tante lettere ma non si sono mai presentati. Sembrava che la mia unica speranza fosse andare a casa loro per una visita a domicilio. Al che gli altri insegnanti esclamarono: Sei pazza? Non puoi farlo. Lascia che se ne occupino i servizi sociali». Ma non c' era niente che potesse farmi cambiare idea. David aveva bisogno di aiuto e sembrava che il problema fossero i genitori. Tornata in classe informai David che sarei andata a trovare i suoi nel pomeriggio. Dato che non avevano un telefono chiesi a David di dirlo a suo padre. Per tutta risposta mi annunciò: Se viene a casa mia, Signora Mulvaney, i nostri cani le mangeranno le gambe come se fossero zampe di gallina. Ma io ribattei: Per favore, dì a tuo padre che sarò da voi nel pomeriggio e che porterò le mie zampe di gallina con me.
David viveva in una zona abbastanza isolata della città, tanto che sembrava di essere in campagna. Dopo aver sbagliato strada diverse volte, alla fine qualcuno a cui chiesi indicazioni mi disse di andare sempre dritto fino a quando avessi sentito i cani abbaiare. Quando vidi la casa di David rimasi a bocca aperta. Stava per crollare, o per lo meno così sembrava. Avevo sentito dire che non avevano né acqua corrente né bagno. Poi vidi che David era lì, sul portico, insieme ai suoi sette fratelli e sorelle e sembravano tutti tranquilli e composti. Una donna che aveva l'aspetto di una nonna era sulla porta e il padre di David era in fondo alle scale che mi aspettava. Improvvisamente mi sentii ridicola. Ero andata fin lì per scontrarmi con la famiglia di David eppure, per qualche strano motivo, sentivo che quell'uomo stava facendo del suo meglio. Così cambiai subito atteggiamento e chiesi se potevo portare le mie zampe di gallina nella sua proprietà. All'improvviso il discorso che avevo preparato non sembrava più appropriato, perciò lo adattai rapidamente alla situazione. Signore, vorrei parlarle di suo figlio David. Credo che sia uno degli studenti più speciali che abbia mai avuto. Non era una bugia, David era veramente unico. Poi continuai: Credo che suo figlio sia molto intelligente ma sembra che non riceva un bel trattamento nella nostra scuola. Vorrei aiutarlo, se me lo permette. Signora Mulvaney, disse il padre, faccia quello che vuole per aiutare il mio David. Nessun insegnante è mai venuto fin qui per dirmi che voleva aiutarci. Mi mandano queste lettere ma io non so leggere molto bene. Ci provo, faccio del mio meglio. Non ho nessun aiuto a parte mia madre e neanche lei se la cava molto bene. Ho sentito che non avete acqua corrente. Però a scuola ce l'abbiamo.

Andrebbe bene per voi se facessi fare una doccia a David tutti i giorni. Sì, signora. Va bene. Abbiamo anche una lavatrice a scuola. Le andrebbe bene se lavassi i vestiti di David lì a scuola. Sì, signora. Va bene. Qualsiasi cosa voglia fare per il mio David va bene». «Signore, sono orgogliosa e onorata che abbia trovato un po' di tempo per parlare con me oggi. Spero di non averla trattenuta troppo a lungo. Farò tutto il possibile per aiutare suo figlio. Nessuno è mai stato così gentile. Mio figlio David è un bambino super con un po' d'aiuto da parte sua sono sicuro che diventerà una stella. Quell'incontro mi ha cambiato la vita. Un uomo con la terza elementare sembrava avere molto più buon senso di quanto ne avessimo noi insegnanti, nonostante la nostra istruzione. David era stato nella nostra scuola per cinque anni e nessuno si era mai preoccupato di saperne di più sul suo conto. Era stato sballottato da un insegnante all'altro, da una classe all'altra come una patata bollente. Nessuno gli era mai stato abbastanza vicino da vedere la stella che si nascondeva sotto lo sporco. Nessuno a parte suo padre che io, stupidamente, pensavo non fosse interessato. Il giorno dopo David non diede peso a quello che gli dicevano gli insegnanti sull'autobus. Saltò persino la colazione gratis che gli piaceva tanto e ignorò i bambini che lo prendevano in giro.

Invece corse in classe e cominciò a gridare: State attenti! Altrimenti la Signora Mulvaney scoprirà dove abitate. Sì, troverà casa vostra e andrà a dire a vostro padre che siete una stella. Non puzzo più. Ora sono una stella. Da quel momento David diventò un altro bambino e io un' altra insegnante. Gli insegnai a fare la doccia, a lavare i vestiti e a curare l'igiene personale. Poi insegnai al personale della scuola a vedere David come una stella. Andai alla mensa e chiesi al personale di dare a David del cibo in più da portare a casa per gli altri bambini e di rivolgersi a David, e agli altri bambini della mia classe, in modo diverso. Da ora in poi quando i miei studenti entrano alla mensa vorrei che li accoglieste dicendo "Ecco che arrivano le stelle. Tutti accettarono le mie richieste. Durante un consiglio di classe chiesi al resto dello staff di aiutarmi a migliorare l'autostima dei miei studenti chiamando li stelle per un mese intero. All'inizio ci furono delle proteste ma promisi loro che se mi avessero aiutato, il comportamento dei miei studenti sarebbe migliorato in modo significativo. Dato che altri insegnanti avevano notato qualche cambiamento in David, accettarono senza tanti problemi. Il padre di David mi ha insegnato a vedere anche i genitori dei bambini come stelle. Stava facendo del suo meglio, con i mezzi e le capacità che aveva a disposizione.

Dal momento in cui ho smesso di dare la colpa ad altre persone e ho cominciato a darmi da fare per trovare soluzioni allora hanno vinto tutti: i bambini, i genitori e gli insegnanti.
 
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