policoro
  Il regalo di Danny
 
Ho insegnato nella stessa piccola città dove sono cresciuta, nella stessa aula dove io stessa ho frequentato la quarta elementare. Di solito il primo giorno di scuola non riservava sorprese, visto che conoscevamo tutti gli alunni, i genitori e persino i nonni. Ma quell' anno era diverso perché c'era Danny che si era trasferito dal Kentucky. Danny era il più grande di cinque bambini, suo padre era camionista ed era spesso fuori casa mentre sua madre faceva dei lavori saltuari per aiutare a far quadrare i conti. A ottobre aggiunsi il nome di Danny alla lista del programma Guanti e berretti, che era stato creato per fornire guanti e berretti ai bambini meno fortunati. Danny fu così contento di riceverli che li indossava sempre durante la ricreazione e li riponeva con cura sotto il banco quando rientrava in classe.

Un giorno dopo la scuola, mentre stavo mettendo a posto i banchi, un guanto cadde dal banco di Danny. Guardai subito sotto e trovai l'altro guanto e il berretto. Quando gli chiesi come mai li aveva lasciati lì, mi spiegò che a casa sua molte cose sparivano e non voleva perdere i guanti e il berretto nuovi. Danny non aveva molto di cui essere orgoglioso. Non era molto bravo a scuola ma ce la metteva tutta. La materia che preferiva era il disegno. Sapevo che non aveva del materiale a disposizione, perciò ogni volta che mi chiedeva della carta o dei pennarelli non esitavo a dargliene in abbondanza. Era veramente bravo a disegnare, così quell' anno aggiunsi parecchi progetti artistici nel programma in modo da incoraggiarlo e aiutarlo a migliorare la sua auto stima. Quando arrivò il momento di scambiarci i regali di Natale, sapevo che avrei dovuto aiutare Danny in quell'occasione, come avevo fatto con altri bambini. Gli mostrai diversi oggetti che avevo comprato e gli feci scegliere qualcosa. Era a dir poco elettrizzato quando gli diedi anche la carta per fare i pacchetti. Quell' anno le madri dei bambini, raccolsero venticinque centesimi da ogni bambino che poteva permetterselo e comprarono un regalo per me.

Doveva essere una sorpresa ma è difficile che un' insegnante non si accorga di qualcosa che sta succedendo nella sua classe, specialmente quando arriva il momento del pranzo. Mi accorsi che dopo aver pagato il pranzo, molti bambini ricevevano un quarto di dollaro di resto e intascavano le monetine con risatine piene di mistero e di complicità. Danny non doveva pagare il pranzo perché gli veniva passato dai servizi sociali, perciò ero sicura che non avrebbe potuto contribuire all' acquisto del regalo. Ma il bello di quel tipo di regalo era che non avrei mai saputo chi aveva contribuito e chi no.

Infatti il biglietto d'auguri che lo avrebbe accompagnato avrebbe detto che il regalo veniva da tutta la classe. La festa di Natale era sempre un evento entusiasmante. Quell'anno guardammo un film natalizio nel pomeriggio. Poi Danny mi chiese se poteva avere della carta e dei pennarelli e io glieli diedi senza esitare, anche se a dire il vero quella richiesta mi sorprese un po'. Più tardi tornò da me chiedendomi se poteva avere del nastro adesivo e io glielo diedi subito. Dopodiché ci scambiammo i regali e i bambini mi consegnarono il regalo che avevano comperato per me con i loro quarti di dollaro. Devo confessare che non ricordo cosa mi regalarono, ma ricordo invece che dopo la consegna del regalo, quando cominciai a mettere a posto le mie cose, trovai sulla cattedra un foglio ripiegato di cartoncino rosso.

Lo aprii e vidi che all'interno c'era scritto qualcosa. Ancor prima che potessi finire di leggere quel biglietto piangevo così tanto da non riuscire a vedere niente. Il biglietto diceva: Alla mia maestra preferita. Sei sempre lì per me quando ho bisogno di qualcosa e ti ringrazio tanto. Non ho potuto comprarti niente perché non potevo permettermelo perciò ti regalo tutto quello che ho. Buon Natale. Con affetto, Danny.

In fondo al biglietto, attaccata con del nastro adesivo, c'era una monetina da dieci centesimi. Era tutto quello che Danny aveva.
 
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