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L'insegnante di catechismo |
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La Signora Swan non ce la faceva più a insegnare catechismo. Neanche per un'altra domenica! Il gruppetto di adolescenti sfrontati che le era capitato era formato da ragazzi che facevano palloncini con la gomma da masticare durante le preghiere e leggevano i giornaletti quando era il momento di studiare la Bibbia.
Ma cosa ancor più terribile era che quando bisognava rivolgere una preghiera al Signore, loro chiedevano di vedersi aumentare la mancia settimanale. Sono proprio stufa! Me ne vado!» strillò agli studenti. Calma, le disse Rick annuendo in segno di approvazione. Rick era il ragazzino più maleducato che avesse mai incontrato. Ci vollero due mesi per trovare una sostituta per quel corso di catechismo della domenica. Poi un giorno il pastore accompagnò Betty Ray in classe per farle conoscere quel gruppo di ragazzi dall'aspetto quasi angelico. Era arrivata da poco in città e non aveva sentito parlare della fama che si erano guadagnati facendo scappare diversi insegnanti. Dopo una rapida occhiata al vestitino rosa, di una taglia troppo piccola, e ai capelli biondi ossigenati male, i ragazzi pensarono che sarebbe stata un facile bersaglio e cominciarono subito a fare scommesse su quanto sarebbe durata la signora Betty.
Betty si presentò dicendo che veniva dal sud ed era arrivata da poco. Sicuramente aveva l'aspetto di una bellezza del sud, ma indossava abiti che non andavano più e probabilmente la sua bellezza era cominciata a declinare una decina d'anni prima, ma lei non se n'era ancora accorta. Risatine soffocate cominciarono a risuonare per la stanza mentre lei frugava nella sua enorme borsa a tracolla. «Nessuno di voi è uscito mai dallo stato. chiese in tono cordiale. Qualche mano si alzò. Nessuno ha mai viaggiato per più di cinquecento chilometri una mano si alzò e le risatine diminuirono. Nessuno è mai andato in un altro paese. A quella domanda nessuna mano si alzò. I ragazzi erano sbalorditi e non parlavano più. Cosa voleva quell'insegnante? Stava forse usando dei trucchetti psicologici con loro, oppure non sapeva cos' altro fare. Alla fine la mano ossuta di Betty trovò quello che cercava nella borsa. Tirò fuori quello che sembrava un tubo di carta che poi srotolò per mostrare a tutti una carta geografica del mondo. Cos' altro ha in quella borsa. Il pranzo le domandò qualcuno in tono ironico.
Betty sorrise appena e rispose: Biscotti per dopo. Forte, disse Rick prendendola in giro. Poi Betty puntò il dito, o meglio l'unghia tutt'altro che corta, su un continente dalla forma strana. lo sono nata qui, disse battendo il dito sulla cartina. E ho vissuto lì fino a quando avevo più o meno la vostra età. Tutti allungarono il collo per vedere di che posto si trattava. È il Texas chiese qualcuno che era seduto in fondo. Non ci sei andato neanche vicino. È l'India. Le brillavano gli occhi per la gioia. Come ha fatto ad andare fin lì per nascere. Betty si mise a ridere. I miei genitori erano missionari in quel paese e mia madre era lì quando sono venuta al mondo.
Forte disse Rick scivolando all'indietro sulla sedia e mostrandosi impressionato. Betty ricominciò a frugare nella borsa, e questa volta tirò fuori delle vecchie foto e una scatola di latta piena di biscotti al cioccolato. I ragazzi fecero circolare le foto guardandole con interesse. Volti scuri dagli occhi fissi guardavano in su da quelle foto, immobilizzati nel tempo. I ragazzi le guardavano e mangiavano i biscotti. «Non c'è bisogno di essere missionari. Tutti possono fare qualcosa per aiutare gli altri», disse Betty.
L'ora di catechismo passò in fretta mentre lei raccontava ai ragazzi com' erano quei posti lontani, com' era la gente e come viveva. Wow È bello come la TV le disse una ragazza. Una domenica dopo l'altra Betty entrava in classe e faceva lezione affrontando argomenti che riguardavano anche la vita di tutti i giorni. Diceva ai ragazzi in che modo avrebbero potuto cambiare qualcosa, anche subito se volevano. Gli studenti cominciarono ad affezionarsi a lei, nonostante i suoi capelli ossigenati e tutto il resto. Più le si affezionavano, più bella diventava. Betty insegnò catechismo in quella scuola domenicale per vent' anni. Anche se non si sposò mai e non ebbe mai bambini, tutta la città finì per considerarla come un surrogato di genitore, visto che insegnò catechismo a due generazioni di bambini. Con il passare degli anni i suoi capelli diventarono grigi. Le rughe che aumentavano intorno alla bocca e agli occhi aggiungevano un tocco interessante al suo viso da cherubino. Le mani cominciarono a tremarle con l'età.
Ogni tanto riceveva una lettera da qualcuno dei suoi ex allievi. Tra loro c'era un medico, un ricercatore scientifico, una casalinga, un uomo d'affari e tanti insegnanti. Un giorno aprì la cassetta della posta e tirò fuori una busta blu che aveva un francobollo familiare di un altro paese. In alto a sinistra c'era scritto il nome di uno dei ragazzi che erano nella sua classe quella prima domenica di tanti anni fa. Le tornò in mente quanto gli piacevano i suoi biscotti e com'era sempre interessato alle sue lezioni. Poi una foto scivolò fuori dalla busta e le finì in grembo. Stringendo gli occhi sorrise all'uomo immortalato in quella foto, vedendo ancora l'adolescente che era stato una volta. Era in piedi tra le macerie, a Calcutta, in India, ed era insieme ad altri volontari che erano andati lì per aiutare le vittime di un terremoto.
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