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Compositore austriaco. Figlio d’un maestro di scuola, ebbe nell’ambito della famiglia la prima educazione musicale, che continuò poi in quello della chiesa parrocchiale dove studiò canto e organo. Nel 1808 fu ammesso come corista nella Imperiale e Regia Cappella e come studente nell’annesso convitto. I suoi primi Lieder, composti intorno al 1811, interessarono Salieri, il quale, nel 1812, lo volle fra i suoi allievi, cercando anche in seguito, per quanto spesso senza successo, di essergli utile nel conferimento di incarichi musicali. Terminati gli studi nel 1813 e ottenuto un posto d’insegnante elementare, Schubert potè dedicarsi quasi esclusivamente alla composizione. Nel 1814, fu eseguita una sua Messa e all’anno dopo risale il Lied Gretchen am Spinnrade, su versi di Goethe, considerato uno dei primi capolavori di Schubert. Nel 1815 creò due sinfonie, la II e la III e 145 Lieder. Nel 1818, fu incaricato dell’educazione musicale delle due figlie del conte Esterhàzy, a cui dedicò la maggior parte delle sue composizioni per pianoforte e quattro mani, e ciò gli consentì una certa agiatezza di vita, che trascorse d’inverno a Vienna, d’estate in una villa ungherese. Fu questo il periodo più lieto e ricco di musiche per il giovane compositore. Gli amici e gli estimatori cercavano di presentarlo al pubblico sebbene, per seguire la moda, si cercasse di far prevalere lo Schubert operista, eseguendo perciò le musiche meno rappresentative della sua arte. Furono presentate al pubblico l’operetta Die Zwillingsbrüder e l’opera Die Zauberharfe, della quale rimase l’ouverture intitolata Rosamunde. Non lo favorì neppure l’esecuzione dell’oratorio incompiuto Lazarus, composto nel 1820. I più rilevanti successi sono invece legati ai lieder, alcuni pubblicati persino per sottoscrizione.Affannato dalla febbrile ansia del comporre, Schubert trascorse quasi nell’ombra e in modo disordinato i pochi anni di vita.
Dopo un periodo di riposo, intraprese e condusse a termine composizioni giudicate poi fra i suoi capolavori; fra queste, figura il ciclo liederistico Winterreise che basterebbe da solo a testimoniare della genialità schubertiana.Non consapevolmente conosciuta dai suoi contemporanei, la musica di Schubert fu tuttavia avvolta da un astratto alone di celebrità, tanto che non destò alcuna meraviglia il fatto che un musicista così ignorato dalla società, venisse sepolto accanto al corpo di Beethoven, di cui il giovane musicista fu un sincero ammiratore. Si avvertì che la musica non faceva differenze fra l’atteggiamento titanico dell’arte beethoveniana e quello intimo dell’arte di Schubert. E se la musica giunge, con Beethoven, all’eroica celebrazione di un tema sviluppato in architetture grandiose, quella di Schubert disegna edifici sonori già compiuti nell’enunciazione del motivo musicale che contiene in sé tutto lo sviluppo interiore della composizione. Mentre con Beethoven la musica continua la tradizione di Bach, di Haydn e di Mozart, con Schubert scopre un’inedita evoluzione nella frequente ripetizione del motivo, attuata attraverso una varietà cromatica, in cui può configurarsi la complessiva vicenda artistica del musicista. E la felicità inventiva, raggiunta fin dal manifestarsi del suo genio e arricchita di nuove sfumature armoniche, costituisce l’originalità di Schubert, la pregnanza della sua musica nella cultura musicale europea, carica di eventi nel nuovo atteggiarsi del gusto armonico e timbrico. Riproposta da Schumann, la musica di Schubert, legittimamente annoverato fra i padri della musica moderna, anticipò spesso soluzioni espressive rintracciabili poi in Chopin e in Brahms, in Wagner e in Debussy.La vastissima produzione comprende 9 Sinfonie, Quartetti, Quintetti, Sonate per pianoforte a due e a quattro mani, Momenti musicali, Improvvisi, numerose pagine corali, circa 600 Lieder, 7 Messe e una infinità di altra musica corale e strumentale.
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