policoro
  Puccini
 

Una famiglia di musicisti, i Puccini; il padre, che apparteneva a una dinastia di maestri di cappella aveva sperato che Giacomo mantenesse la tradizione. Non si sbagliava, ma non poté vederlo, perché quando morì, Giacomo aveva appena sei anni. Aveva sei sorelline e furono anni di privazioni per la povera mamma; e tuttavia il ragazzo non si impegnò mai seriamente nella scuola, per ricompensarla dei tanti sacrifici. Giacomo era un po' scavezzacollo, ma riuscì ugualmente a diplomarsi e a diventare organista. A Pisa si rappresentava l'Aida, una delle più belle opere di Giuseppe Verdi. Per vederla si recò a piedi da Lucca a Pisa e fu tale l'impressione che ne riportò,da indurlo ad iscriversi subito al Conservatorio di Milano. Ma come avrebbe pagato le tasse. Sua madre ottenne dalla Regina Margherita un sussidio di milleduecento lire per fare studiar musica al ragazzo povero. Anche uno zio contribuì generosamente al suo mantenimento.

Giacomo stavolta fece sul serio e studiò senza concedersi distrazioni. Più di una volta impegnò l'orologio per pagarsi i pasti. Dopo il diploma ebbe la prima delusione: presentò a un concorso lo spartito della sua prima opera, Le Viili, ma la giuria non lo ammise. Non si perse d'animo. Grazie a una colletta organizzata da amici, tra cui Arrigo Boito, poté presentare Le VilIi nel 1884 al Teatro Dal Verme e il successo fu sorprendente. La musica di Puccini è piena di sentimento e le sue opere conquistarono subito il pubblico. Dopo la Tosca del 1900, seguì quattro anni dopo Madame Butterfly, che venne accolta alla Scala con una selva di fischi. L'interprete, Rosina Storchio, cantava piangendo. Il Maestro non uscì di casa per due settimane, ma tre mesi dopo l'opera trionfò a Brescia. Seguirono nel 1910 La fanciulla del West, quindi La rondine, Un Trittico e nel 1926 La Turandot. La musica dell'inno a Roma Sole che sorgi libero giocondo è di Puccini. Le opere più fortunate sono Manon La Bohème. Con i guadagni dell'opera Manon, Giacomo Puccini acquistò la casa dove visse più a lungo: la villa di Torre del Lago. Dopo la musica, infatti, amava la caccia e la pesca, e sul lago di Massaciuccoli poteva cacciare folaghe e andare in barca con gli amici. Il grande Arturo Toscanini fu il primo a intuire il genio di Puccini e diresse molte sue opere in Italia e nei maggiori teatri del mondo.

Fu durante la  prima della Turandot, che il maestro interruppe l'esecuzione per annunciare la morte del compositore. Puccini avrebbe voluto che il figlio Tonio diventasse musicista e il primo regalo di valore fu un violino, al quale il ragazzo applicò un paio di vele facendolo navigare nel lago come una barchetta. La serie dei Puccini musicisti è finita commentò il padre. Giacomo Puccini morì nel 1924, mentre la mano batteva il tempo di una melodia che solo lui poteva udire. Morì lontano dal suo lago, a Bruxelles, dov'era stato operato alla gola, attanagliata da un male inesorabile.

 
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