policoro
  Martino e il cappello
 

C'era una volta un bambino di nome Martino. La sua mamma gli aveva cucito, un bellissimo cappello con una stoffa molto pregiata Martino, molto fiero del nuovo cappello, non perse tempo a metterlo in testa e subito volle fare una passeggiata, sapendo che tutti in paese, lo avrebbero certamente notato. La prima persona che incontrò, fu il signor Giacomo, che aveva un negozio di  cravatte. L'uomo, appena vide Martino, sbucò fuori in strada con tantissime cravatte colorate. "Beh, se non sapessi chi  sei, avrei subito pensato di vedere un piccolo Lord, con un così bel cappello." esclamò "Ti regalerò tutte queste cravatte variopinte, se mi darai il tuo cappello." Il bambino sorrise e continuò a camminare a testa alta.Più avanti, all'angolo della strada, vide il signor Gino che aveva un banco di mele. "Buongiorno Martino, ma che bel cappello indossi oggi; non ho mai visto nulla di simile." disse. Dopo qualche attimo di stupore, esclamò
"Senti, ho un'idea! Che ne diresti di scambiare il tuo cappello con tutte queste mele? La tua mamma ci potrebbe preparare tante marmellate e torte squisite." "Mi spiace signor Gino; la ringrazio, ma non posso accettare questo scambio." rispose, e proseguì la sua passeggiata. Martino pensava fra sé e sé, che con il suo cappello, sarebbe potuto persino andare a trovare il Presidente, di cui tanto aveva sentito parlare. Era un sogno che non aveva mai confidato a nessuno, ed ora sembrava esaudirsi. "Non posso credere ai miei occhi!!!" gridò la Signora Lina, che aveva appena comperato una camicetta di seta pregiata.  "Buongiorno Signora Lina." disse Martino. "Guarda questa camicetta. L'ho ordinata da Parigi apposta, ma me ne potrei privare se mi darai in cambio il tuo cappello; potresti regalarla a tua sorella. Che ne pensi?" "Non credo sia possibile, tengo moltissimo al mio cappello; mi spiace Signora Lina." e continuò a camminare.
La Sig.ra Lina
Un signore di cui il bambino non ricordava il nome, smise di giocare a bocce, per osservarlo meglio, ed il suo sguardo lo seguì fino in fondo alla strada. Martino si sentiva osservato e la cosa gli dava sempre più coraggio ad inseguire il suo sogno.
"Ciao Martino, che bel cappello. WWooww!!!" mormorò un'amichetta di scuola, vedendolo. "Ciao Marta, che bei fiori hai!" le rispose e, sempre a testa alta, proseguì. "Andrò dal presidente a tutti i costi" si disse, ed accelerò il passo per arrivare in fretta al palazzo dove abitava quella persona così famosa. Era quasi arrivato, quando un riccone di passaggio, con un'aria sbruffona, gli chiese: "Senti bambino, posso pagare quel cappello, tutti i soldi che vorrai.... Io ne ho tantissimi." Martino, incurante di quello che aveva sentito, continuò con passo svelto, per raggiungere la meta. Finalmente vide in lontananza la casa, e la raggiunse in un batter d'occhio.  Un grosso campanello color oro, indicava l'abitazione del presidente. Martino, senza esitare, suonò; ma accostandosi, si accorse che la porta era socchiusa, ed entrò. Si trovò cosi davanti a quest'uomo così importante, ed avendo paura, cercò di scappare, ma fu fermato da una voce imperiosa.
Il riccone
"Chi sei, bambino?" chiese il Presidente. "Signore, mi chiamo Martino e sono qui per sbaglio." rispose cercando di nascondere il suo imbarazzo. "Martino... mhhh. E' un bel nome. e vedo che hai un bellissimo cappello; vieni qua e dimmi dove l' hai comperato."Martino raccontò che lo aveva cucito la sua mamma e , come tutti lo volessero. "Da quello che ho potuto capire, non lo hai cambiato con nessuna cosa che ti abbiano offerto." domandò a Martino. "No, Signor Presidente, per nessuna cosa al mondo, rinuncerei al mio cappello." Intanto l'uomo chiamò un giornalista e gli disse di portare un microfono.  "Voglio premiare la tua tenacia e visto che sono il Presidente, ti farò intervistare, così sarai da esempio a tutti." disse soddisfatto. Martino parlò al microfono "Sono contento di parlare a tutti quelli che in questo momento mi stanno ascoltando e vorrei dire che non c'é nulla di più bello ad essere orgogliosi di quello che si ha.... Io ho un cappello fatto dalla mia mamma, che per me é la cosa più bella del mondo, e non lo cambierei mai." disse tutto emozionato. 
 Poco dopo, arrivarono numerose telefonate di congratulazioni e complimenti per Martino, ma lui volle subito andare a casa dalla mamma, per poterle raccontare quello che gli era successo, e, sopratutto, dirle che, nonostante tutto, aveva ancora in testa il suo bellissimo cappello.

 
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