policoro
  L'angelo dipinto
 
Quando i pirati andavano per i mari, con le navi a vela e i pugnali alla cintura, non c'era pescatore o marinaio che dormisse con tutti e due gli occhi chiusi. Più spesso ne tenevano uno sempre aperto e magari anche un orecchio, perché, nel buio della notte, un' ombra o un rumore potevano annunciare l'arrembaggio. E allora, se si era fortunati, si finiva legati nella stiva e venduti qua e là con l'altra merce; oppure, in pasto ai pesci. Ma questo è niente, di fronte a quello che toccava in sorte a chi incrociava la rotta di Archesilao, il pirata più feroce, spietato e crudele che avesse mai solcato i mari.

Nessuno osava riferire le cose terribili che aveva sentito dire di lui e il suo nome si faceva a bassa voce, come se fosse un demonio o un' anima dannata. E come un demonio lo descrivevano tutti, anche se non c'era persona al mondo che potesse dire d'averlo visto, nemmeno da lontano. Perché chi aveva avuto la sventurad'incontrarlo, giaceva in fondo al mare o sotto terra. Così almeno raccontavano le storie. Immaginate adesso un villaggio di poche case, due torri e una chiesetta, in alto sulla costa, e in basso un porticciolo per le barche. Una mattina, appena si fece l'alba, la sentinella che stava sulla torre gridò l'allarme: una barca, senza remi né vela, veniva avanti come spinta dal vento. Ma sul mare non c'era un filo di brezza né si vedeva un'increspatura. Prodigio dissero alcuni di quelli che la guardavano avanzare. È un tranello dissero altri. E tutti pensarono ad Archesilao. La barca arrivò nel porto e si fermò accanto alle altre. Dall' alto tutti la guardavano, ma nessuno si mosse, nessuno scese al porto né usci a pescare. Il giorno dopo la barca era ancora lì e nessuno aveva messo un piede fuori dalle mura. Finché una donna, stanca d'aspettare che il marito rimediasse qualcosa per la cena, scese di nascosto al porto e s'avvicinò alla barca.

Dentro c'era un giovane che pareva morto. Lo presero, lo portarono al villaggio e s'accorsero allora che era ancora vivo. Le donne del villaggio lo curarono come si cura un figlio, e dopo alcuni giorni il giovane era guarito. Ma era cieco e muto e tutti dissero che di certo era stato Archesilao. Il giovane non parlava né vedeva, ma dipingeva meglio d'un pittore. Era come se le cose le vedesse o le avesse già tutte conosciute, come se avesse gli occhi; e invece aveva le pupille vuote. All'inizio fecero grandi elogi e grandi meraviglie per la sua bravura e molti litigarono per avere il ritratto. Poi incominciarono a trovare strano che un cieco dipingesse a quel modo e la sera, chiusi nelle case, cominciarono a farsi mille domande. Chi era quello sconosciuto Nessuno osava domandarlo a lui, così continuavano a interrogarsi: ma più si interrogavano, meno avevano risposte. Così, un po' alla volta, finirono per togliergli il saluto, poi evitarono d'incontrarlo, infine proibirono ai bambini d'avvicinarsi a lui. Se aveste chiesto perché lo facevano, non avrebbero saputo offrirvi una ragione, ma è certo che quella sua bravura con il pennello non la sopportavano più: ne avevano quasi paura. Ma il giovane continuava a dipingere come se vedesse ogni cosa: dipingeva le donne che chiudevano le imposte quando lui passava e i bambini che lo spiavano di nascosto, dietro i muri.
I padri li sgridavano, e lui li dipingeva. Allora, per sentirsi tranquilli, lo portarono fuori dal paese e lo abbandonarono in un posto selvaggio sopra la scogliera. Pensavano di essersi liberati di lui, ma si sbagliavano: quel giovane non riuscivano a toglierselo dalla testa. Che cosa starà facendo si chiedevano continuamente. E la sera si assicuravano che le porte del villaggio fossero sbarrate e le sentinelle ben deste; e a ogni rumore sobbalzavano. Ormai avevano più paura di lui che di Archesilao. Una notte gli uomini del villaggio si riunirono in segreto e decisero di agire. Buttiamolo giù dalla scogliera propose uno. Il mare l'ha portato, il mare se lo riprenda Tutti d'accordo, formarono un drappello, s'armarono a dovere e senza far rumore raggiunsero la scogliera. Ma il giovane non c'era e, per quanto cercassero, di lui non trovarono traccia. Videro soltanto sulla roccia un angelo dipinto, con le ali spiegate e gli occhi vuoti, così bello e triste in viso che si fermarono stupiti. Ma fu un attimo solo. Subito ripresero a cercare e quando furono certi che il giovane era sparito, tirarono un sospiro di sollievo. Sarà caduto in mare. Meglio così, ci ha risparmiato una fatica. Tornarono al villaggio, suonarono le campane e per tutta la notte fecero festa. Poi si misero l'animo in pace. Quanto tempo passò Una mattina, allo spuntare del sole, apparve sul ma re una nave in lontananza, e dietro a quella un' altra, e un'altra ancora. Non avevano insegne né bandiere, di  certo erano pirati. Le sentinelle gridarono l'allarme. Pirati in vista E tutti pensarono ad Archesilao. Pieni di terrore sbarrarono le porte del villaggio, s'armarono quanto più potevano e si prepararono a morire. Perché, se era Archesilao, non c'era scampo. Aspettarono il giorno intero e ancora tutta la notte, e non successe niente. Come in un incantesimo, il mare pareva una tavola di marmo, l'aria era più immobile del mare e le navi sembravano inchiodate all' orizzonte, non avanzavano d'un metro. All' alba, quando per la stanchezza s'erano tutti addormentati e solo una sentinella vegliava sulla torre, una barca uscì dal porto e diresse la sua prua verso i pirati. La guidava il giovane cieco, disse la sentinella, e alcuni le credettero, altri preferirono pensare che avesse fatto un sogno. Quel che è certo è che le navi erano sparite e non si videro più.
Così, la vita al villaggio riprese come prima: le donne affaccendate in casa, gli uomini che uscivano con le barche all' alba e ritornavano la sera. Quando, prima di entrare in porto, passavano sotto la scogliera, abbassavano gli occhi per non vedere l'angelo dipinto che guardava lontano. Avrebbero voluto cancellarlo, ma non osavano. Ma il giovane non riuscirono più a dimenticarlo e la sera, chiusi nelle case, continuavano a farsi mille domande. Chi era veramente? Da dove veniva? Ma più si  interrogavano, meno avevano risposte. Di Archesilao, invece, non si sentì più parlare: forse era andato lontano, in altri mari, o ora sprofondato nella terra. O forse non era mai esistito, come pensava un bambino, e i grandi se l'erano inventato.
 
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