policoro
  Mi chiamo sabbia
 
La bambina di sabbia viveva sulla riva del mare, dove i bambini in vacanza scavano buche e costruiscono castelli. Essendo di sabbia si confondeva con la sabbia, e una delle cose che la divertivano di più era stare lunga distesa che sembrava unamontagnetta e poi rizzarsi a sedere d'improvviso quando passava un bambino di ciccia, possibilmente piccolo, che di solito scoppiava a piangere e scappava via subito. Poi però tornava indietro accompagnata dal papà o dalla mamma che volevano capire come mai si era spaventato tanto, e la bambina di sabbia si rimimetizzava ed era invisibile, e a volte il papà o la mamma di turno si innervosivano anche e dicevano al figlio ma insomma, hai proprio paura di niente che non era affatto vero. Così quando il bambino di ciccia tornava da solo in zona bambina di sabbia, questa non gli faceva più prendere uno spavento, ma si alzava a sedere molto lentamente e strizzava l'occhio, è poi diventavano amici. Alla fine dell' estate però i bambini di ciccia tornavano nelle loro città e la bambina di sabbia restava sola, non aveva più nessuno a cui fare gli scherzi ed era un po' depressa. Così una volta chiese a un bambino di cui era diventato amica se poteva portarla via. Vuoi venire via con me disse ilbambino di ciccia. Si, disse la bambina di sabbia. Ma cosa diranno la tua mamma e il tuo papà? disse il bambino di ciccia. lo non ce li ho. Sono figlio della spiaggia, disse la bambina di sabbia. Ah, be', allora disse il bambino di ciccia. Ma come faccio a portarti a casa? Se sali in macchina i miei genitori ti vedono, e sporchi dappertutto Vabbe', se non mi vuoi resto qui, disse la bambina di sabbia, già triste.Se vuoi puoi fare il ricordo. Allora si che ti posso portare con me. Come ricordo, ­disse il bambino di ciccia, e gli spiegò il suo piano. Detto fatto, la bambina di sabbia si versò dentro i tre secchielli del suo amico, diviso in tre parti. Quando la mamma disse al bambino di ciccia Ti avevo chiesto di lavare i secchielli, lui disse Mamma, la sabbia mi serve per un compito di scuola, devo portare un ricordo del mare. E non bastava un barattolo disse la mamma. La bambina di sabbia pensò di no, che lei non ci sarebbe stata, dentro un barattolo, ma fece a meno di dirlo, per fortuna. La mamma poi si mise a pensare ai bagagli e lasciò in pace suo figlio e i suoi secchielli, che furono caricati nel baule. Arrivati a casa, successero un sacco di cose: il bambino di ciccia ritrovò la sua bici e la sua banda di vecchi amici; il papà scaricò i secchielli pieni di sabbia e li infilò sotto uno scaffale nel garage; la mamma se li dimenticò completamente. E la povera bambina di sabbia rimase lì, divisa in tre mucchi di sabbia, prigioniera di un garage, mentre il bambino di ciccia continuava a giocare coi suoi amici di ciccia e non pensava più a lei. Per quello che ne sappiamo, è ancora là, che rimpiange il tempo in cui stava sulla spiaggia e faceva gli scherzi ai bambini di ciccia, e se adesso potesse far loro degli scherzi, sarebbero tremendi e ferocissimi per vendicarsi del bambino che l'ha portata via divisa in tre e poi se l'è scordata, ma tanto non può, e per i bambini di ciccia è molto meglio così
 
 
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