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Oshun, il cui nome significa la Fonte; è venerata da migliaia di anni come la Madre del popolo Yoruba. Questa dea è ricca e bella e governa molti aspetti della vita, ma soprattutto l'amore e la bellezza. Oshun ama indossare vesti preziose e usa i suoi poteri per dare bambini a coppie che non ne hanno. È fiera protettrice di tutto ciò che lei stessa nutre. In questa storia Oshun tratta con gli dei, mentre essi sono intenti a preparare la Terra all'arrivo dei primi uomini, ai quali Oshun dà la vita.
Prima della nascita del mondo, Olodumare, il Supremo Essere Celeste, guardò sulla Terra. Egli vide lo scintillio delle stelle che si riflettono sulla superficie delle acque e vide il sole rosso che al tramonto illumina le montagne. La Terra è così bella pensò Olodumare. Ora io la popolerò con esseri umani che se ne prenderanno cura. Olodumare chiamò diciassette divinità maschili perché preparassero la Terra alla vita umana e poi interpellò anche una Dea, Oshun. Trovate il posto migliore dove i primi uomini possano vivere disse Olodumare. Fate in modo che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno e accertatevi che la Terra sia pronta per la loro venuta.
Gli dei erano eccitati e si riunirono subito per definire quello che doveva essere fatto. La Terra era ancora un pianeta giovane: il suolo tremava e si apriva in ampie fessure frastagliate; venti selvaggi soffiavano sui mari, sollevando con furore le acque, che inondavano le terre; la lava si riversava sui fianchi dei vulcani e nuvole di cenere cadevano dal cielo.Gli dei amavano risolvere i problemi e capivano tutti perfettamente l'importanza dell' armonia e dell' equilibrio, così affrontarono il loro compito con entusiasmo, tuttavia non ritennero necessario invitare Oshun ai loro incontri. Anche quando scesero sulla Terra ad imbrigliare le potenti forze della natura, non pensarono di invitare Oshun. Quel giorno Oshun si vestì con la sua veste color porpora, poi si sedette al tavolo da toilette per spazzolarsi i lunghi capelli: la dea sapeva che gli dei l'avevano dimenticata. Che sciocchi disse sospirando tra sé. Quindi si legò delle perle gialle e rosse alle trecce e si infilò una Piuma turchese dietro ad un orecchio: aveva un piano. In quel momento gli dei stavano spostando un fiume perché sfociasse nel mare. Ogun e Orunmila tenevano le rive di sinistra e Eshu e ]akuta quelle di destra. Sollevate gridò Ogun, e gli dei trasportarono il fiume fuori dal suo letto. Ma il fiume ondeggiava come un nastro di raso e scappava loro dalle mani, tornando al suo posto. Tre volteOgun gridò: Sollevate e tre volte il fiume scivolò loro dalle mani. Per quanti sforzi facessero, gli dei non riuscirono a spostare il fiume. Così accadde anche quando cercarono di spegnere i vulcani: insomma, nessuno dei piani studiati per preparare la Terra all'arrivo dell'uomo ebbe buon esito. Così si dovette portare la cattiva notizia a Olodumare, il quale ascoltò pazientemente l'elenco degli insuccessi. Dov' è Oshun chiese Olodumare. Anche i suoi sforzi hanno dato esiti negativi. Noi non invitiamo esseri femminili ai nostri incontri, Olodumare disse Eshu. In che cosa Oshun avrebbe mai potuto aiutarci Così avete sconvolto l'equilibrio disse Olodumare. Un gruppo di dei non può creare l'armonia sulla Terra senza l'aiuto di una dea. Senza Oshun nessun piano potrà andare a buon fine. Ella ha il potere di cancellare ogni vostra azione ed è chiaro che se ne è servita. Se le terre devono essere sottomesse e i mari contenuti, voi dovete lavorare con Oshun. Gli dei annuirono, comprendendo di aver commesso un errore. Così portarono alla donna saponi profumati, oli, noci di cola, piume di un blu brillante per i capelli e tanti bracciali di ottone, che la donna infilò subito ai polsi. Oshun sorrise agli altri dei. Siete saggi a ristabilire l'equilibrio, venendo qui da me. Vedo, inoltre, che mi avete portato i doni che amo di più
Perdonaci supplicò Orunmila. Eravamo così concentrati nel creare l'equilibrio necessario all'uomo sulla Terra che abbiamo dimenticato di mantenere l'equilibrio tra di noi. Ti preghiamo di guardare in fondo al tuo cuore e di trovarvi il perdono. Vi perdonerò, naturalmente rispose Oshun. E insieme renderemo la Terra un luogo ideale per l'uomo. Ma prima c'è una cosa che dovete fare per me. Qualunque cosa tu desideri disse Sango, che aveva fretta di tornare al lavoro. Anche gli altri dei annuirono. Voglio che mi sveliate i segreti dell' Universo . Voglio che mi insegniate a leggere il futuro nei gusci di ciprea. Gli dei fecero un passo indietro. I loro volti si rabbuiarono. Solo le divinità maschili potevano conoscere i segreti dell' Universo: quella richiesta era veramente scandalosa. Alcuni di loro erano addirittura furiosi, ma tutti sapevano di dover acconsentire alle richieste di Oshun, se volevano riportare l'equilibrio. Eshu fece un passo in avanti e prese un sacchetto dalla sua tasca. Mentre lo apriva guardò gli dei uno ad uno: Noi, che conserviamo i segreti dell' Universo da sempre, d'ora in poi dovremo condividere il potere dei gusci di ciprea con una divinità femminile" dichiarò. Orunmila e gli altri dei annuirono. Eshu prese i gusci di ciprea tra le mani e vi soffiò sopra, poi li gettò a terra. Orunmila mostrò a Oshun corne interpretare i motivi che le conchiglie formavano sul terreno: a volte un cerchio, a volte una linea. Poi le spiegò il significato della conchiglia caduta con l'apertura rivolta verso l'alto oppure verso il basso. Quindi le insegnò i canti che dovevano accompagnare quel rito. Oshun imparò velocemente: presto riuscì a vedere il futuro guardando le conchiglie. Oshun sorrise e si accarezzò il ventre gioiosa . Ora torniamo al lavoro! suggerì.
Tutti e diciassette gli dei tornarono sulla Terra in compagnia di Oshun. "Dobbiamo assicurarci che vi siano ampie distese erbose per gli animali! Gli uomini invece avranno bisogno di buoni terreni per la caccia disse ]acuta. "E acqua pulitissima per bere e per lavarsi aggiunse Oshun. I letti dei fiumi furono spostati, i vulcani furono spenti e la Terra smise di tremare. Gli dei seminarono campi di grano e piantarono frutteti. Quando tutto fu a posto, Oshun si sedette vicino ad un ruscello di acqua fresca e limpida. Ben presto i suoi braccialetti di ottone iniziarono a tintinnare e il suo corpo grande e rotondo cominciò a sussultare. Gli dei osservavano la scena senza avvicinarsi, tutti stupiti dall' espressione calma di Oshun, mentre dava alla luce i primi uomini. Uno dopo l'altro donne e uomini in miniatura uscirono dal suo corpo. Oshun partorisce con la naturalezza del sole che sorge disse Orunmila. Oshun partorisce con la naturalezza di un fiore che sboccia!" disse Ogun. Oshun tenne tra le braccia tutti gli uomini e li benedì uno ad uno con una preghiera di prosperità, poi li esortò ad allontanarsi per andare a costruire case e villaggi. Gli dei si meravigliarono della sua tenerezza e del suo amore. Il lavoro era ormai completato e gli dei tornarono al Cielo, dove Oshun continuava a vegliare sui suoi figli. Ella sorrise quando essi sperimentarono la bontà del grano o quando scoprirono il fuoco e fu compiaciuta nell' udire che insegnavano ai loro figli canti di venerazione per lei, chiamando la Grande Madre. Oshun insegnò alle donne come realizzare i tessuti e come colorarli con tinte vivaci, ricavate dal succo delle more. Poi insegnò loro a cuocere le frittelle e a leggere il futuro nei gusci di ciprea. Inoltre osservò le donne mentre giocavano con i loro figli e questi ultimi mentre si bagnavano al fiume. Oshun iniziò a desiderare figli suoi: bevve così dalle acque del fiume ogni giorno, come facevano le donne sulla Terra, ma nessun bambino crebbe mai nel suo ventre. Oshun, che continuava a vegliare su tutti i bambini della Terra, pregava ogni notte per avere un figlio, ma senza risultato. Un giorno la dea ascoltò una donna che insegnava ai figli come fosse importante mantenere l'equilibrio in ogni cosa. La donna stava raccontando la storia dei diciassette dei che dimenticarono di coinvolgere Oshun nei loro piani di preparazione della Terra per i primi uomini. Come poterono mai dimenticarsi della Grande Madre domandarono i bambini. E come poté mai, la Grande Madre, perdonarli per questo Gli dei dovettero cedere alla Grande Madre qualcosa a cui tenevano: dovettero condividere con lei il segreto dei gusci di ciprea, al fine di ristabilire l'equilibrio rispose la donna. Nell'udire queste parole la dea capì che cosa doveva fare.
Ella amava più di ogni altra cosa indossare vesti dai colori brillanti, adornarsi il capo di piume e cospargersi il corpo e i capelli con oli profumati. Oshun teneva molto anche alla sua collezione di bracciali e di pettini. Niente di tutto questo è importante, paragonato alla gioia di tenere un bimbo tra le braccia disse tra sé mentre riponeva i suoi tesori all'interno di grandi cesti. Oshun si sbarazzò delle vesti colorate, dei pettini, dei bracciali e delle perle e si accontentò di una vita sobria e tranquilla, proprio come le donne della Terra; così, dopo qualche tempo, diede alla luce un bambino e poi un altro ed un altro ancora. Oshun ebbe molti figli e non vi era mamma più felice di lei. Oshun cucinava, tingeva i vestiti e insegnava loro tutti i canti che conosceva. Quando i figli di Oshun divennero adulti e si resero conto dei sacrifici che aveva sostenuto per loro, le donarono nuovamente i bracciali, le vesti colorate e tutte le sue ricchezze, per ristabilire l'equilibrio.
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