policoro
  Luci di Natale
 
Si dice, ma senza alcun fondamento storico, che Martin Lutero fu molto colpito dalla bellezza del cielo invernale mentre ritornava a casa una notte della vigilia di Natale. Ispirato da questa visione, e di ricreare la meraviglia del cielo su Betlemme egli per primo mise delle candele accese sull'albero di Natale. Sebbene le prime notizie di candele messe come addobbi su un albero di Natale ci giungano quasi un secolo dopo, le luci sull'albero rappresentano si un elemento importante del Natale da qualche centinaio di anni. E' fuori discussione che le candele accese su un albero sempreverde contribuiscano a creare una bella atmosfera, ma sono comunque degli addobbi che presentano non pochi problemi. Il primo consiste nel fissarle in maniera sicura sull'albero. Nei primissimi tentativi si faceva colare della cera sui rami, per poi fissarvi le candele, oppure forare sia il ramo che le candele con un ago.
Altri tentativi consistevano nel fissarle all' albero con un filo metallico, o nell'uso di candele sottilissime e flessibili che potevano essere avvolte intorno al ramo. Un'invenzione tedesca del Settecento fu il cerchio fuoco. Un anello di legno veniva fatto scivolare dalla punta dell'albero e poggiato sui rami ma questa operazione richiedeva alberi con molto simmetrici. Nell'Ottocento fecero la comparsa i primi candelabri con lunghe aste che potevano essere avvitate nel tronco, e candelabri forniti di contrappesi; entrambi i modelli risultarono eccessivamente pesanti o traballanti o tutte e due le cose insieme. Soltanto nel 1878 quando Frederick Arzt inventò un candelabro ad aggancio il problema fu in linea di massima risolto. Esistevano anche altri modi per fissare le luci all'albero, appendendovi, ad esempio, lampade ad olio e lanterne. Queste contenevano dell'olio con un lucignolo galleggiante e avevano il vantaggio di durare più a lungo delle semplici candele.
Esse erano pesanti e molto calde e potevano, perciò, essere usate solo su rami molto grossi. Nel 1878 un inglese un po' originale inventò un albero di Natale di metallo con becchi a gas, ma la sua invenzione attrasse veramente pochissimi acquirenti. Non era soltanto il problema della sicurezza a spingere la gente a cercare alternative alla nuda fiamma, anche se questa creava problemi con le assicurazioni. Il principale inconveniente era rappresentato dal fatto che le candele e le lampade a olio necessitavano di una sorveglianza costante. Nel 1882 l'invenzione delle lucine elettriche per l'albero di Natale avrebbe segnato la strada per il futuro. Le lucine elettriche natalizie furono create nei laboratori della Edison, ma i diritti di produzione furono subito acquistati dalla General Electric. Esse erano facili da montare e potevano essere lasciate accese e incustodite per ore. Per oltre venti anni anni dopo i primi esemplari, esse rimasero comunque ancora un'esclusiva dei benestanti, e fuori dalla portata dell' americano medio. Le prime lampadine erano rotonde o a forma di pera, ma nel 1907 gli europei produssero le prime luci a forma di figure, bulbi viennesi dipinti a mano a forma dI Babbo Natale, di pagliaccetti e di animali. Agli americani piacque questa innovazione, ma la prima guerra mondiale bloccò le importazioni dall'Europa e costrinse gli acquirenti a guardare al Giappone, che finì per dominare l'industria di questo genere di lampadine fino alla seconda guerra mondiale.
Nel dopoguerra la mania per le lampadine con le forme di Pippo o di pino era passata di moda, e furono subito rimpiazzate dalle lampadine inventate nel 1936 da Carl Otis, che scoprì come costruire lampadine contenenti cloruro di metallina, decretando in questo modo il loro grosso successo. La moda delle lampadine cambiò rapidamente nel dopoguerra. Cominciarono ad essere di moda le lampadine fluorescenti, che sostituirono quelle di Otis, per essere a loro volta sostituite dalle serie di luci a intermittenza o dalla ruota girevole colorata e dalle mini luci. I consumatori sono stati sempre pronti ad accogliere gli ultimi modelli di illuminazione forniti dalla tecnologia. 
 
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