policoro
  Il ceppo di Natale
 
Anche il ceppo è un simbolo natalizio, forse perchè durante la fredda notte della vigilia tutti amano stare al caldo,radunarsi dinanzi ad uno scoppiettante focolare guardando le faville salire su per la cappa. In certe regioni il ceppo natalizio è tradizione che sia preso da un pino sradicato da un temporale, in altre da una quercia che non sia mai stata potata, in altre ancora da un albero da frutto in pieno rigoglio. Preparato in tempo perché possa bruciare bene, il ceppo é sempre oggetto di attente cure. In certi paesi vi si praticano dei fori perchè il più piccolo membro della famiglia possa colmarli d'incenso; altrove è il nonno che asparge il legno di acqua benedetta; in altri posti ancora tocca ai giovani spennellarlo di latte o miele.
I grandi camini dove si bruciava la legna oggi non esistono più, tranne che nelle case antiche. Nelle case moderne i caminetti sono soltanto un elemento decorativo, ma se vi si puo accendere un vero fuoco, lo si fa con un piccolo ceppo dipinto in oro o argento. Anche il ceppo é aureolato di tradizioni. Eccone una toscana. In queste campagne si usava un tempo bruciare un robusto querciolo. Il ceppo bruciava tutto il giorno e continuava a bruciare la notte, mentre la famiglia era alla messa di natale. La mattina, il capo di casa raccoglieva in un cesto i tizzoni e la cenere rimasti e metteva tutto da parte. Quella cenere, mescolata al seme del grano, veniva sparsa sui campi al tempo della semina per rendere più fertile in terreno. 
 
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