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Senise è un comune di 7.006 abitanti in provincia di Potenza. Senise è posto a cavaliere di una collina di arenaria, i cui fianchi scendono, ad est, nel fosso di Spaccone inciso profondamente dalle acque, ad ovest, nella valle del Calancone. La base della sua area triangolare è limitata dai Giardini, appezzamenti seminatori e coltivati ad ortaglie, scendenti in dolce declivio verso il torrente Serapotamo. Le due strade di circumvallazione convergono al vertice nord e si allargano in un aperta spianata, detta di S. Biagio, che è un passaggio aristocratico. Ne partono due strade rotabili: l'una raggiunge la nazionale Sapri-Ionio, l'altra scende, in bella curva, alla parte bassa del paese, lo attraversa in tutta la sua larghezza e ne esce per raggiungere la vicina Noepoli. In quel piano, fuori l'abitato, si van costruendo palazzi e case, che formeranno un nuovo rione; nuove case sorgono pure nei Giardini, per uso degli ortolani. A chi guarda il panorama, le case sembrano addossate alle case, ma le vie interne sono molto regolari e quasi tutte parallele, come se fossero state costruite secondo un piano regolatore; sono però inceppate e deturpate da scalinate, scalette, scaglioni di accesso per i piani superiori al livello stradale. La pavimentazione è a ciottoli irrigolari, a ripiani, i quali risuonano delle scarpe ferrate umane a degli zoccoli ferrati dagli animali da soma.
Storia
Una vecchia tradizione narra che il paese era posto più in basso, verso la confluenza del Serrapotamo col Sinni, ma per la mortifera malaria fu abbandonato e fabbricato là dove ora si trova. La tradizione avrebbe un fondamento nel significato del toponimo Senise, che vorrebbe dire luogo del Sinni e non gia colonia di Siena. La gente del luogo, favoleggia che un cavalier di Siena, un Senese, andando alle Crociate, avrebbe fondato il paese omonimo. E siccome Siena, colonia di Roma, ha per emblema una lupa che allatta un bambino, anche Senise volle assumer questo, ma la critica, a base di documenti, ha dimostrato che Senise è anteriore alle Crociate. Lo stemma si ammira in un libro del censimento del 1753 (Catasto generale della Terra di Senise in Basilicata), importante documento conservato in quell'Archivio Municipale. La fondazione dell'attuale centro abitato di Senise è da farsi risalire al periodo normanno quando fu edificato un primitivo castello, dipendente dalla contea di Chiaromonte, parte di un complesso sistema difensivo creato a difesa della valle sottostante. Intorno a tale baluardo difensivo andò a costituirsi il primo nucleo abitato. Con il tempo e soprattutto dopo l'edificazione del Convento Francescano (fine XIII sec.) ed il trasferimento del castello in posizione più elevata, il tessuto urbano si espanderà fino ad occupare l'intera collina a forma di triangolo, definita a valle del torrente Serrapotamo, ed ai lati da due profondi valloni che costituiranno una vera e propria difesa naturale. All'interno di tale triangolo, successivamente chiuso da cinta muraria e dominato dalle emergenze del castello, dal convento (che rappresenterà per secoli il punto di riferimento religioso e culturale della comunità) e dalle chiese, il tessuto edificato si svilupperà assecondando la morfologia del suolo, cioè con gli isolati disposti a terrazze collegate da una fitta trama di percorsi ortogonalmente alle curve di livello stesse. Sostanzialmente, dalla metà del 1500 alla fine del 1800, l'impianto urbanistico di Senise rimarrà pressoché inalterato, tutto compreso nella cerchia delle mura, registrandosi semplicemente una crescita su sé stesso del centro urbano, con operazioni di sostituzioni edilizia o di accorpamento di più edifici, per la realizzazione, a partire dal XVIII sec., dei palazzi nobiliari-signorili della borghesia agraria nata dal disfacimento e dall'abolizione dei privilegi feudali. Quindi per tutto il XIX sec. e parte del XX sec. l'immagine urbana risulterà caratterizzata, oltre che dalla mole del castello e del convento francescano, simboli di un potere laico e religioso ormai in decadenza, da un consistente numero di edifici signorili contornati da una edilizia minore, in qualche misura legata al palazzo signorile stesso, che rifletteranno in maniera evidente i rapporti gerarchici di natura socio-economica esistenti all'interno della comunità senisese. Organizzazione socio-economica che ritroviamo anche nel territorio agricolo, dove a fronte di un certo numero di masserie, che assumeranno il ruolo, mantenutosi costante fino a qualche decennio fa, di vere e proprie cellule base dell'organizzazione sociale ed economica dello spazio agricolo, si ritrova un'edilizia povera costituita da edifici ad un piano realizzati con blocchi d'argilla e paglia (ricoveri giornalieri dei contadini), diffusi soprattutto nelle aree ex demaniali poi quotizzate. In sintesi, quindi, fino ai primi del '900, il nucleo urbano di Senise sarà il risultato di stratificazioni secolari testimoniate, non da emergenze architettoniche di eccezionale valore, bensì da un tessuto minuto compatto, ricco di soluzioni tipologiche particolari, di tecniche costruttive e di diffusi elementi architettonici, in parte ancora evidenti all'interno di quello che oggi definiamo centro storico.
Risorse naturalistiche
"Diga di Monte Cotugno" La diga è situata vicino Senise, ed è la più grande diga d 'Europa costruita in Terra battuta. Essa consente di invasare le acque del fiume Sinni per usi agricoli,industriali,potabili e civili. Il lago ha una regolazione pluriennale e per assicurare la massima frequenza di riempimento del serbatoio è previsto di convogliare in esso le acque del torrente Sarmento e del fiume Agri, intercettate in apposite sezioni di sbarramento e condotte tramite gallerie di valico. La tenuta idraulica dello sbarramento dipende da uno strato di conglomerato bituminoso applicato sul paramento di monte che si salda in basso col dispositivo di tenuta fondazione. Il manto impermeabile è formato da uno strato di base e di livellamento, anch'esso in conglomerato bituminoso chiuso dello spessore di 5cm, da uno strato drenante in conglomerato molto aperto dello spessore variabile da 10 a 16cm, da due strati di tenuta in calcestruzzo bituminoso, da uno strato di sigillo superficiale. Lo scarico di superficie è costituito da un settore di calice con apertura al centro di 120°, attraverso un pozzo verticale si collega con una galleria circolare di m 6,20 di diametro di lunghezza di m 1.104 che porta le acque a valle della diga. Lo scarico di mezzofondo è costituito da due coppie di luci, con soglia a quota 236,70 ciascuna munita di due coppie di paratoie piane. Esso s'immette nella galleria del soprastante scarico di superficie. L'opera di presa utilizza un'apposita galleria situata nella sponda destra e lunga 756m, e collegata con una torre di presa, con paratoie d'immissione a diversi livelli per consentire l'utilizzazione delle acque ad uso potabile. Il muro della diga misura in lunghezza 1850 m. in altezza 60 m, è largo alla base 260 m. Il diametro del tubo misura 3m., la portata massima della diga (in estate) è di 15-13m3, nel periodo invernale la portata minima è di 4-5m3. La capacità massima è 530.000.000m3. "Posizione Geografica" La diga di Monte Cotugno è situata nel territorio della valle del Sinni nel comune di Senise che domina la valle alla confluenza del Serrapotamo nel Sinni, al centro tra il mar Ionio e il mar Tirreno. Entrata in funzione nel 1983 è una delle più grandi opere in terra battuta realizzata in Europa, sbarra il corso del fiume Sinni nel punto in cui il letto del fiume si restringe. Esso, l'antico "Siris" dei Greci nasce a circa 1850 m di quota dalla Serra della Giumenta, propaggine del Sirino e scorre per 94 km. Raccoglie le acque dei torrenti Cogliandrino e Serrapotamo da sinistra e i torrenti Frido, Rubbio e Sarmento da destra. L'aspetto del Sinni è quello tipico della fiumara con un letto largo e ciottoloso, quasi asciutto per gran parte dell'anno, impetuoso durante le piene invernali. Il suo bacino è delimitato a sud dal massiccio del Pollino e dal monte la Spina e a nord dal massiccio del Sirino, dal monte Alpi, dalla Tempa Coda di Volpe e dalla Tempa Acqua Seccagna
Diga vista dall'alto
Mare
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