policoro
  Shintoismo
 
deriva dal cinese shen e to, può essere tradotto come via degli spiriti, dove spiriti è un termine che nel caso sta ad indicare esseri extraumani o sovraumani, chiamati in giapponese kami e che è solitamente tradotto con dei. Per comprendere il concetto giapponese di kami è necessario avvicinarsi a questo termine senza tener conto della nozione che abbiamo della parola dio. Nello Shintoismo non esiste l'idea di un unico dio assoluto creatore di tutto. Secondo la mitologia shintoista all'inizio esisteva un'unica cosa, in seguito si ebbe il Cielo e la Terra, dal cielo apparvero i Kami e tra loro una coppia che diedero origine al Giappone, ad altri kami, alla flora, la fauna e le persone. Si può affermare che lo scintoismo sia un culto autoctono che ha avuto origine fra i primi abitanti del Giappone che adoravano come divinità i fenomeni della natura e gli spiriti dei morti. Motori Norinaga, studioso del tardo 18° secolo, afferma: Tutto ciò che sembrava maestoso e solenne, che possedeva le qualità dell'eccellenza e della virtù ed ispirava un sentimento di meraviglia, era chiamato Kami. Quindi sia gli elementi naturali, pioggia, vento, montagne, mari, fiumi, tuoni, ecc, ma anche le creature umane sono riverite dopo la morte come Kami ancestrali. Lo spirito delle persone che in vita hanno dato un gran contributo alla comunità od allo Stato è ospitato nei reliquari1. Lo Shintoismo ha i caratteri di una religione spiccatamente rituale, i fedeli, infatti, venerano i kami con preghiere, ma soprattutto con offerte atte a propiziarsi la loro benevolenza, e a scongiurare la loro ira con riti di purificazione. Il Niinamesai è il più importante rito Scintoista, eseguito dall'Imperatore, dove vengono offerti agli Dei i primi frutti della mietitura annuale del grano, ringraziandoli della loro benevolenza. I riti eseguiti dall'Imperatore sono decine in un'anno, per questo l'Imperatore è definito anche Sovrano dei rituali. Esistono sacerdoti, sia uomini che donne, con il compito di assistere l'Imperatore nell'esecuzione dei riti. Anticamente le funzioni sacerdotali erano tramandate per via genealogica, dopo l'era Meiji il sistema ereditario è stato abolito, anche se in alcuni reliquari possono servire solo sacerdoti provenienti da alcune famiglie. Esistono sei gradi per l'ordine sacerdotale:il Superiore, il Primo, il Secondo, l'Intermedio, il Terzo ed il Quarto, e cinque ordini: Johkai, Meikai, Seikai, Gon-Seikai e Chokkai. Le donne possono diventare sacerdote, attualmente su ventimila sacerdoti duemila sono donne, anche se in alcuni reliquari possono servire solo gli uomini, ma solo loro possono effettuare la danza del Kaguramai. In italiano s'intende per reliquario una costruzione nella quale sono conservate le ceneri, i beni personali, o l'immagine di un defunto, ciò è simile a quello che in Cina è chiamato Byo. Invece quello che s'intende in giapponese per reliquario, il Jinja, contiene solo lo spirito dei kami ed i riti religiosi venerano l'oggetto dove si crede risieda lo spirito del kami. Architettonicamente, dalle linee essenziali tali da evocare purezza, i reliquari Shintoisti sono simili agli antichi magazzini a più piani, come il Gran Reliquario di Ise costruito con tavole di legno ed il tetto di paglia, è ricostruito ogni 20 anni.
 
 
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