policoro
  Il bambino che faceva le boccacce
 
C'era una volta un bambino che si chiamava Fred, e che non era per niente simpatico. Lasciava i suoi giocattoli all'aperto a bagnarsi sotto la pioggia, odiava lavarsi, tirava la coda al gatto, faceva scarabocchi sulla carta da parati, e rispondeva: Non ne ho voglia tutte le volte che qualcuno gli chiedeva di fare qualche cosa. Un giorno Fred scopri che riusciva a fare delle boccacce cosi terrificanti che tutti ci rimanevano di stucco, cosi rinuncio agli altri scherzi e comincio a fare solo ed esclusivamente boccacce. Alle bambine bastava guardarlo per avere gli incubi la notte, e quando giocava con gli amici e loro stavano vincendo, faceva delle boccacce cosi orribili che quelli si spaventavano e perdevano subito.
Non vale dicevano e non volevano più giocare con lui. Quando la sua zia preferita venne a trovarlo, Fred fece una boccaccia cosi spaventosa che lei non tornò mai più e li mandò solo una cartolina di auguri per il suo compleanno. 
L'unica persona che non l'aveva mai visto fare le boccacce era la sua mamma, Fred non voleva darle un dispiacere. E tutte le volte che qualcuno strillava o sveniva perche lui, da dietro le spalle di sua madre, aveva fatto una delle sue orribili boccacce, lei si meravigliava e diceva: Ma se Freddie è un bambino cosi gentile, e ha un così bel sorriso. Amici e parenti gli dissero che se il vento cambiava direzione la sua faccia si sarebbe storta definitivamente. Non me ne importa niente rispose Fred con aria sgarbata, e si mise con la faccia al vento, quando cambiò direzione, per vedere che cosa succedeva. Ma non successe nulla. A scuola passava quasi tutto il tempo in un angolo dell' aula, con la faccia rivolta verso la parete, così la maestra non aveva davanti agli occhi le sue boccacce. La maestra diceva che quelle smorfie mostruose le facevano dimenticare tutto quello che doveva insegnare e, al dire il vero, ai bambini questo non dispiaceva affatto. Qualunque cosa dicessero o facessero gli altri, a Fred non importava: lui faceva le boccacce e basta. Un giorno venne a trovare lo zio Charles. Lo zio aveva vissuto in paesi lontani e misteriosi per molti anni, e questa era la sua prima visita, da quando Fred era nato. Fred era molto emozionato, perche naturamente lo zio gli avrebbe portato un regalo, tutti gli zii e le zie come si deve portano un regalo e perche forse conosceva delle boccacce nuove, di quelle che si fanno nel Penl o a Timbuktu. Lo zio Charles, infatti, gli portò un regalo: una scimmia di legno intagliata che a Fred sembrò piuttosto insignificante. Anche lo zio aveva un aria normalissima, a parte il fatto che portava sempre con se un bastone da passeggio, e a volte lo puntava contro le persone che gli davano fastidio.

Allora succedeva che sulla punta del bastone appariva una luce azzurrina, si sentiva uno strano crepitio, e le persone smettevano subito di parlare e si allontanavano in fretta. A volte, poi, lo zio Charles si metteva la mano in tasca e tirava fuori qualche strana creatura, un topo delle piramidi o una salamandra o qualche cosa del genere. 
È normale diceva la mamma di Fred Charles ha sempre avuto una passione per la Natura. Forse era proprio cosi, ma Fred si domandava perche le salamandre e le altre creature erano di tutti i colori dell'arcobaleno, e poi perche scomparivano cosi rapidamente. A volte chiedeva allo zio perché si portava in tasca tutti quei bizzarri animaletti, e dove andavano quando sparivano. Quali strane creature. Sciocchezze, ragazzo mio!» diceva lo zio Charles. Guarda, non c'e assolutamente niente qui. E si rivoltava le tasche. All'inizio Fred non fece le boccacce davanti allo zio Charles, perche era troppo incuriosito dalle sue stranezze, e aveva anche un po paura di lui. Ma successe che un giorno se ne dimenticò totalmente e fu allora che fece una boccaccia davvero spaventosa. Lo zio Charles lo guardo con interesse. Non c'è male disse gentilmente. Falla di nuovo. Fred rifece la boccaccia. Hmm disse lo zio Charles pensieroso.Ti piacerebbe partecipare a una gara di boccacce. Potresti cavartela bene. Davvero chiese Fred, tutto contento. Dov'è che la fanno. C'è una fiera in paese disse lo zio Charles. Ci sarà sicuramente una gara di boccacce. Andiamoci. E cosi andarono insieme in paese, e come sempre lo zio Charles si portò il bastone. Come sono contenta che lo zio Charles e Freddie hanno fatto amicizia disse la mamma di Fred. 

Alla fiera c'erano molte cose da vedere una Donna Cannone, dei cani ammaestrati, un uomo enorme che sollevava grossi pesi da una tonnellata. C'erano anche tante bancarelle dove si vendevano hot-dog e zucchero filato, e vari tipi di giostre. Fred scelse di salire su una giostra fatta di macchine e aerei, ma lo zio Charles preferì una giostra-giungla e montò su un leone, lasciando penzolare le lunghe gambe sui due lati. E quando lo zio Charles salì sulla groppa del leone, Fred sentì un ruggito e vide che il leone scuoteva la criniera. Ma forse era solo una sua impressione. Più di una volta capitò che, quando c'era da pagare per vedere qualcosa o per montare su qualcos'altro, lo zio Charles si metteva la mano in tasca e tirava fuori qualcuna delle sue strane creature. Allora Fred doveva ricordargli che non avevano lo stesso valore dei soldi. «Che strano, da dove saranno venuti diceva lo zio Charles, mentre i topi delle piramidi e le salamandre scomparivano. La gente della fiera guardava sorpresa. Fred non era molto bravo a tirare le palle di legno alla noce di cocco, ma si accorse con stupore che anche quando tirava male riusciva quasi sempre a colpire il bersaglio. Allora notò che, quando lo zio Charles puntava il suo bastone contro le palle, quelle facevano una specie di giravolta nell' aria e poi colpivano il cocco con uno tonfo. Fred riuscì a mettere a segno parecchi colpi e l'uomo della bancarella non ne fu affatto contento. Andate via» disse arrabbiato. Non vale allora lo zio Charles gli restituì tutte le noci di cocco tranne una, che diede a Fred perché se la portasse a casa. Poi capitarono davanti a un grande tendone con un poster che diceva: GARE. TENTATE LA FORTUNA. Fred e lo zio pagarono ed entrarono. Seduto in un angolo al buio c'era un vecchio con un viso un po' gommoso che ripeteva con voce stanca e rauca: Fate una boccaccia e vincerete una bicicletta!


Ecco! Questa è la tua grande occasione» disse lo zio Charles. Fred si avvicinò al vecchio insieme ad altri tre bambini. Quello che dovete fare» disse il vecchio «è salire su questo palco e fare le boccacce più orribili che conoscete. Chi di voi riesce a fare più a lungo vincerà la bicicletta. Il primo bambino era cosi emozionato che invece di fare le boccacce si , mise a ridere e rinunciò subito. La bambina se la cavò così bene che il vecchio le disse di aspettare. Il terzo era Fred. Allora Fred, fai del tuo meglio. Non mi deludere» disse lo zio Charles. Fred cominciò a fare una boccaccia dopo l'altra, mentre lo zio Charles lo guardava soddisfatto. Lui continuò, cambiando espressione sempre più rapidamente. All'inizio lo trovava divertente, ma dopo un po' la sua faccia cominciò a stancarsi. Non basta? chiese, ma il vecchio non rispose; lo stava a guardare a bocca aperta come un pesce.
Tieni duro disse lo zio Charles, battendo forte le mani. Fred stava facendo delle boccacce così rapide e così orribili che, guardandosi nello specchio sulla parete della tenda, si spaventò. «Non posso smettere, adesso? supplicò. «Non vuoi vincere?» disse lo zio. Dai, continua. Fred continuò, finché la faccia non cominciò a fargli male. «Fatemi smettere implorò. Più presto, più presto, PIU' PRESTO! disse lo zio, implacabile - e Fred scoppiò a piangere. Non ne posso più singhiozzò.

«BASTA!» esclamò allora lo zio Charles e puntò il suo bastone contro Fred e il vecchio. Si sentì il crepitio di una luce azzurrina e Fred si trovò al fianco dello zio. La sua faccia aveva smesso di fare le boccacce ed era tutta indolenzita. «Il prossimo!» disse il vecchio con la voce rauca. «Voglio andare a casa» disse Fred, tirando su con , il naso «Ma potresti vincere il premio! L'altro bambino  potrebbe non essere bravo come te!» «Non me ne importa niente» disse Fred. «Andiamo a casa, ti prego.» «La prossima volta sarai più fortunato» disse lo zio Charles. «Se ti eserciti un po', vedrai che puoi migliorare.» «Non voglio esercitarmi. Non voglio mai più fare le boccacce» disse Fred. La mattina dopo lo zio Charles partì prima che il nipote si svegliasse. Fred non aveva più voglia di fare boccacce. A scuola la maestra non lo mandò in castigo neanche una volta e gli altri bambini sembravano abbastanza gentili, anche se Fred non capiva perché erano cosi cambiati.

Una mattina Fred si guardò allo specchio e vide un bambino con una espressione allegra e un sorriso simpatico. Era lui! E alle sue spalle vide lo zio Charles, che stava sorridendo a sua volta. Un attimo dopo non c'era più nessuno. Che cosa era successo? Qualche giorno dopo arrivò un grosso pacco indirizzato a Fred. Dentro era imballata una meravigliosa bicicletta con tutti gli accessori: proprio quel 110 che aveva sempre desiderato! La scimmia di legno intagliato faceva una bellissima figura, sul manubrio. «Ma chi può averti mandato questo regalo, tesoro?» chiese la mamma. Lo zio Charles, naturalmente! Fred ne era sicuro, ma non lo disse mai a nessuno, perché dopotutto lo zio era lontano, in qualche paese straniero, e non poteva assolutamente sapere che Fred aveva smesso di fare le boccacce. O forse lo sapeva?
 
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