policoro
  Ubaldo Precisini
 
Ubaldo era un cane con la mania dell’ordine e della precisione. Ogni posto a la sua cosa e ogni cosa ha il suo posto era il motto che ripeteva con molta convinzione. Difatti a guardare la sua cuccia, non si sarebbe potuto pensare altrimenti; a partire dagli ossi che teneva ben raccolti in un angolo, per finire alla copertina per la notte senza nemmeno una piegolina, tutto era disposto in un modo a dir poco perfetto! I conoscenti di Ubaldo Precisini sapendo come stavano le cose, dovevano pure loro fare ben attenzione. Guai mai, se per esempio quando lo incontravano, avessero detto” Buongiorno quand’era sera e “ Buonasera quand’era giorno: si sarebbero presi una sgridata tale, da ricordarsela per un bel pezzo! Un pomeriggio però tornando a casa, trovo la sua cuccia occupata, tutti i suoi ossi sparsi e la zuppa che stava nella ciotola, rovesciata sulle begonie in giardino! Per tutte le pulci del mio trisavolo Orazio, ma ma… cosa è successo qui?” esclamò non credendo ai propri occhi.

Ehi bello, mentre tu non c’eri, ho cambiato un po’ di cose: questa vecchia bicocca ne aveva un bisogno stratosferico! Che ne dici? A me piace sembra uno sballo!” Ubaldo era rimasto senza fiato e sentiva che gli stava arrivando il suo solito attaccaccio d'asma. Ma ma ma tu chi sei? provò a domandare con quel po’ di respiro che gli rimaneva in corpo. Come chi sono, non mi conosci?. Sono Pampilla la tua vicina! Sai, i miei padroni sono andati in vacanza e allora ho pensato... col cavolo che sto da sola, vengo qui e faccio compagnia a Ubaldo! Ubaldo a quel punto diventò rosso come un peperone; aveva sempre avuto un debole per Pampilla, ma non aveva mai osato dirglielo. Ehm...ecco... insomma si, hai dato un bel tocco di originalità che mancava, Pampilla! Perciò se vuoi finchè non tornano i tuoi padroni, puoi tranquillamente dormire dentro la mia cuccia; io mi sistemerò qui in giardino!”

La sera stessa quindi furono invitati tutti gli amici del circondario, mentre il giorno dopo arrivarono tutti i parenti di Pampilla. Ubaldo resistette a tutta quella baraonda per quasi una settimana intera, ma poi nonostante il debole per la sua amica, scoppiò come un petardo: in un attimo prese le sue cose, risistemò la cuccia e ripulì di tutto punto il giardino. Quando Pampilla tornò dalla passeggiata pomeridiana per poco non svenne: tutte le sue fatiche per disporre in modo originale le cose, andate in fumo. Ma Ubaldo. Niente ma, Pampilla, questa è la mia cuccia e qui ci sto io” sentenziò lui con tono fermo e deciso”quindi, se vuoi fare del disordine, fattelo a casa tua. Quella notte Pampilla non riuscì a chiudere occhio, sentiva di avere un pò esagerato con la sua confusione. Stessi pensieri per Ubaldo che pensava di aver fatto altrettanto con la sua mania dell’ordine. Quando però la luna andò a nascondersi dietro ad una nube, due ombre furtive ne approfittavano per uscire quatte quatte dalle loro cucce e preparare qualcosa di strano.

Il mattino seguente, al vecchio cane Tobia, nel passare davanti al giardino di Ubaldo, per poco non venne un colpo: conoscendo le manie del suo amico, mai si sarebbe aspettata una simile rivoluzione. Altrettanto accadde a Filina, l'amica del cuore di Pampilla. Cos’era successo durante la notte? Ubaldo aveva praticamente trasformato luna park, mnetre Pampilla aveva rimesso a posto il suo come se fosse passata un impresa di pulizie. Un modo carino e convincente per dimostrare l’uno all’altra che erano capaci di cambiare le loro solite abitudini talmente convincente, che dopo questo fatto, i due decisero di sposarsi!

Qualche notte però, mentre Pampilla dorme, Ubaldo risistema bene la copertina perché non ci siano piegoline. Pampilla invece, quando Ubaldo è in giro ne approfitta per buttare un po di zuppa rimasta sulle begonie in giardino. Ma finora nessuno dei due se n’è ancora accorto.
 
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