policoro
  L'abete
 

C'era una volta, un abete che viveva nella grande foresta insieme con altri compagni. D'inverno  la neve lo ricopriva col suo candido mantello, d'estate il sole lo accarezzava con i suoi caldi raggi, e gli 

uccelli che venivano a fare il nido fra i suoi rami gli raccontavano storie meravigliose apprese nei lontani paesi d'oltremare. Ma l'albero era scontento e si lamentava continuamente, 

desiderando sempre ciò che non poteva avere e invidiando soprattutto quegli alberi che venivano tagliati e portati dagli uomini verso chissà quali grandiosi destini. Un giorno, finalmente anch'esso fu tagliato e, condotto in città, fu messo in un vaso e deposto in mezzo ad una grande sala. Poi vennero

delle persone che lo ornarono tutto con piccoli oggetti luccicanti, candeline multicolori, dolci e balocchi d'ogni specie. Quando fu sera, nel salone illuminato entrarono alcuni bambini che, gridando e saltando, saccheggiarono senza pietà l'albero e poi, soddisfatti, se ne andarono. Allora l'abete fu spogliato di tutti gli ornamenti e fu portato in solaio dove venne abbandonato al buio insieme con altre cose inutili. Rimasto solo, esso pianse amaramente sulla sua triste sorte e ripensò ai bei giorni trascorsi nella grande foresta,
quando non sapeva apprezzare i doni della natura. I mesi passarono veloci; e un giorno alcune persone entrarono nella soffitta, presero l'albero ormai diventato secco, lo tagliarono a pezzi e lo gettarono nel fuoco. Avvolto dalle fiamme, l'abete bruciava consumandosi rapidamente e di quando in quando mandava un crepitio doloroso. Ben presto del vigoroso abete, che aveva sfidato i venti del bosco, non rimase più che un mucchio di cenere. Bisogna sempre accontentarsi della propria sorte.

 
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