Barra di navigazione |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
E' uno dei Santuari mariani più antichi della Basilicata.
E' situato su di un colle alto 263 m., il sito e' conosciuto fin dai tempi ellenici perché vi sorgeva Pandosia, capitale degli Enotri.
Le notizie storico-letterarie sono state confermate dai ritrovamenti archeologici, soprattutto dalla necropoli rinvenuta negli anni 1977-1978, che data all'VIII° sec. a.c.
Nel suo territorio avvenne lo scontro tra le Legioni romane, guidate dal Console Levino, e le truppe di Pirro, re dell'Epiro, venuto in Italia in soccorso dei Tarantini. Nel fiume Agri, invece, che bagna il suo territorio, trovò la morte Alessandro il Molosso, zio del famoso Alessandro Magno.
Il Santuario dedicato alla Natività della Vergine Maria, comunemente detta "Madonna di Anglona", costruito tra l'XI° e il XII° secolo in pietra tufacea di stile misto gotico e romanico, è monumento nazionale dal 1931 ed elevata a Basilica Minore da S.S. Papa Giovanni Paolo II il 17.5.1999.
Di questo sobrio Santuario, oltre al ciclo degli affreschi risalenti al periodo della costruzione e ad altri del XV° secolo, sono da ricordare il campanile quadrangolare con bifore a doppia colonnina, l'abside semicircolare con archetti pensili ed il magnifico portale sormontato con figure di volti umani, i simboli dei quattro evangelisti con al centro l'Agnello e ai lati le figure dei Santi Pietro e Paolo.
Il Santuario è meta quotidiana di fedeli e visitatori.
La parete destra della navata centrale è decorata interamente da un ciclo di affreschi raffiguranti scene della Genesi. Queste scene sono realizzate su due fasce orizzontali che si prolungano per tutta l'estensione della parete. Narrano la creazione del mondo e dell'universo, la creazione di Adamo ed Eva, il peccato originale, la storia di Caino e Abele, di Noè di Abramo fino a Giacobbe e Giuseppe. Queste ultime scene sono meno leggibili all'osservatore profano, perché molto deteriorate.
La parete dirimpettaia, invece, appare nuda. Essa tuttavia, doveva presentare originalmente scene del Nuovo Testamento. Sono sopravvissute solo due scene. Nei timpani disposti tra gli archi sono raffigurate figure di profeti con artigli, mentre nei sottarchi si snoda una vasta teoria di anacoreti orientali. Sui pilastri sono rappresentati i Santi del calendario occidentale dal lato della navata centrale e Santi del calendario orientale, sul versante della navatella laterale. Vi si può ammirare particolarmente un bellissimo San Sebastiano Martire.
Nell'absidiola della navatella sinistra è rappresentato un volto di Cristo Pantocratore sormontato da un agnello immolato, in piedi, secondo la visione dell'Apocalisse. Sullo stesso lato, affrescato sul pilastro dell'arco trionfale. troviamo la figura ieratica di San Giovanni Crisostomo. Gli affreschi in genere possono essere datati al XIII-XIV secolo. Sono certamente posteriori invece gli affreschi raffiguranti i santi occidentali.
1543: Papa Paolo III instaura la Diocesi di Anglona-Tursi, unendo i territori delle due cittadine.
Esterno della chiesa
Affrescho
Cattedrale antica.
|
|
|
|
|
|
|
Oggi ci sono stati già 272 visitatori (346 hits) qui! |
|
|
|
|
|
|
|