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  Il bullismo
 

Bullismo
Il bullismo è un concetto ancora tipico di una sua puntuale definizione tecnica, sia giuridica che sociologica ma è usato pressocche unanimamente per indicare tutta quella serie di comportamenti tenuti da soggetti giovani nei confronti di loro coetanei, ma non solo, caratterizzati da intenti violenti,vessatori, e persecutori.  Il fenomeno ha anche legami con la criminalità giovanile, il teppismo ed il vandalismo. Il termine italiano è un calco dell'inglese bullying.  In Scandinavia, dove hanno avuto inizio le primissime ricerche sul fenomeno, si usa il termine mobbing (o mobbning). Tuttavia, sia nel mondo anglosassone che in Italia, con mobbing ci si riferisce unicamente ai fenomeni di prevaricazione interni all'ambiente di lavoro. Il mobbing sarebbe dunque il bullismo che avviene tra gli adulti, e il bullismo il mobbing che avviene tra i minori. Entrambi i fenomeni, inoltre, presentano caratteristiche analoghe, di solito in forma meno esasperate, del nonnismo degli ambienti militari.

      Atto di bulllismo

La vittima
Le vittime, sono perlopiù, soggetti sensibili e calmi, se al contempo sono ansiosi ed insicuri.
Se attaccati, reagiscono chiudendosi in se stessi o, se si tratta di bambini piccoli, piangendo. Talvolta soffrono anche di scarsa autostima ed hanno un'opinione negativa di sé e della propria situazione. Le vittime sono caratterizzate da un modello reattivo ansioso o sottomesso, associato, sopratutto se maschi, ad una debolezza fisica, modello che viene rinforzato negativamnete dalle conseguenze dei comportamenti sopraffattori. Tali conseguenze sono sempre a svantaggio della vittima perché non possiede le abilità per affrontare la situazione o, se le possiede, le padroneggia in maniera inefficace. Solitamente le vittime vivono a scuola uan condizione di solitudine, di isolamento e di abbandono.  Manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio corpo: hanno paura di farsi male, sono incapaci nelle attività di gioco o sportive, sono abitualmente non aggressivi e non prendono in giro i compagni, ma hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei della stessa età. Il rendimento scolastico è di vario tipo e tende a peggiorare all'entrata della scuola media.Queste caratteristiche sono tipiche delle vittime definite passive o sottomesse, che segnalano agli altri l'insicurezza, l'incapacità, l'impossibilità o difficoltà di reagire di fronte agli insulti ricevuti; così le ripetute aggressioni non fanno altro che peggiorare questo quadro di incertezza sulle proprie capacità.

  Atto di bullismo
Il Bullismo a scuola.
Il bullismo non esiste solo a scuola, ma ha delle degenerazioni come il nonnismo e si collega a tutte le violenze che hanno in comune il considerare l'altro come un oggetto. Nelle scuole accade di solito intimorendo il proprio compagno in aree con poca o niente soprintendenza adulta. Può accadere in quasi qualsiasi grado, elementare, media e superiore, durante le pause, nei bagni, sugli autobus ecc. L'azione di intimorire consiste in un gruppo di studenti che prendono vantaggio su una persona, o isolando uno studente in particolare e guadagnando la lealtà di spettatori che vogliono evitare di diventare la prossima vittima. Gli obiettivi di queste azioni a scuola sono quegli alunni considerati strani o diversi(troppo studiosi) dai loro pari. Dei bambini intimoriscono perché sono stati isolati e perché hanno un bisogno profondo di senso di appartenenza. Ma questi non possiedono le abilità sociali di tenere efficacemente amici. L'azione di intimorire un'altra persona può essere perpetrata anche da insegnanti e dal sistema di scuola stesso: c'è un potere nel sistema che può predisporre facilmente all'abuso sottile o celato, umiliazione, o esclusione, anche mantenendo impegni aperti a politiche anti-sociali.
   campagna naionale contro il bullismo

Il bullismo può essere sia "diretto" che "indiretto". Il bullismo diretto consiste nel picchiare, prendere a calci e a pugni, spingere, dare pizzicotti, appropriarsi degli oggetti degli altri o rovinarli, minacciare, insultare, offendere, prendere in giro, esprimere pensieri razzisti sugli altri o rovinarli. Il bullismo di tipo indiretto invece si gioca più sul piano psicologico, meno visibile e più difficile da individuare, ma non è meno dannoso per la vittima di "turno". Esempi di bullismo indiretto sono: l'esclusione dal gruppo dei coetanei, l'isolamento, l'uso di smorfie e gesti volgari, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima, il danneggiamento dei rapporti di amicizia.

A differenza di quanto si pensi, il bullismo è un fenomeno che riguarda sia maschi che femmine, ma nei due sessi si esprime in due modi differenti. I maschi mettono in atto soprattutto prepotenze di tipo diretto, come aggressioni fisiche e verbali. Le femmine, invece, utilizzano in genere modalità indirette di prevaricazione e le rivolgono prevalentemente ad altre femmine. Dalle notizie di stampa sembrerebbe, poi, che ci siano delle età a rischio di bullismo, poiché i soggetti coinvolti sono spesso o bambini tra gli 7-10 anni o ragazzi tra i 14-17 anni.



vittime di bullismo. Il bullismo, a differenza del vantalismo e del teppismo, si presenta come una forma di violenza antitetica a quelle rivolte contro le istituzioni ei loro simboli: queste ultime sarebero estroverse, dove il bullismo è invece introverso, un asorta di cannibalismo psicologico interno al gruppo dei pari.Inoltre è da sottolineare come quasi sempre, in particolare nei casi di ostracismo, l'intera classe tenda ad essere coinvolta nel bullismo, attivo o passivo, rivolto verso le vittime del gruppo, tramite meccanismi di consenso, più o meno consapevole, non solo nel timore di diventare nuove vittime dei bulli, o per mettersi in evidenza nei loro confronti, ma perché questi spesso riescono ad esprimere sia pur in negativo, attraverso la designazione della vittima quale capro espiatorio, la cultura identitaria del gruppo''Corsivo.

bullismo
I tipi di bullismo
Esistono diversi tipi di bullismo, di solito catalogati come:

- bullismo verbale: il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive espiacevoli o chiamandola con nomi offensivi o minacciandola;
- bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto
- bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci o spinte, o la molesta sessualmente;
- bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o chat o la fotografa/filma in momneti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, minacciarlo o per dargli fastidio.


Studi sul fenomeno
I primi studi sul bullismo si hanno nei paesi dell'area scandinava, a partire dall' inizio degli anni settanta, e, poco dopo, nei paesi anglossassoni, in particolare Gran Bretagna e Australia.  
Con la seconda metà degli anni Novanta, ricerche analoghe sono condotte anche in Italia. Da segnalare il caso del Giappone con gli studi sull' ljjime che vi sviluppano verso un modello di analisi orientato alla pisicolgia di gruppo.

 
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