policoro
  FESTIVAL CARTOON
 
Negli ultimi trent’anni, il mondo dei cartoni animati ha visto l’ingresso di un’altra grande scuola, che ha totalmente sconvolto i ritmi e gli stili di produzione di sempre: quella giapponese, che si propone con una carica emotiva potente. L'aspetto psicologico di ogni personaggio nipponico viene fortemente caratterizzato e messo a nudo. Non ci troviamo più di fronte al solito gatto che insegue il topo. I protagonisti delle storie sono ragazzi spesso soli, in perenne competizione, che non vogliono condividere le loro emozioni. Basta pensare ai giovani guidatori di robot, rinchiusi nelle loro carcasse meccaniche, o alle varie serie di cartoni ispirati a tristi storie di ragazzine senza famiglia, come “Candy Candy”. Questa tendenza all'individualismo e alla solitudine e l'opposto della gioiosa coralità dei tradizionali prodotti disney. Dal punto di vista educativo, c’è un fattore importante da non trascurare. Tanti cartoni che vediamo in Italia sono stati creati in Giappone per un pubblico che ha una differente cultura del disegno animato. Si tratta di adolescenti o di adulti, che apprezzano questo tipo di spettacolo e lo seguono con passione. Ovviamente, non tutti i personaggi nipponici rappresentano un rischio. I prodotti di buona qualità non mancano. Basta saperli individuare. Fra questi, il “Gatto con gli stivali”, protagonista di alcuni simpatici lungometraggi. I giapponesi hanno il merito d'aver completamente riscritto la famosa favola, proponendola in una nuova veste, in cui trionfano genialita e una fantasia inesauribile. Ci sono, poi, i vari robot che lottano nello spazio. Non sempre si tratta di storie con messaggi negativi. Basta pensare, ad esempio, alla divertente serie dell'automa Daltanious o alle toccanti avventure dei cyborg 009, androidi creati per compiere il male che si ribbellano al loro destino e scelgono la strada dell'amore e della solidarieta. Particolarmente educative sono le avventure del pirata spaziale Capitan Harlock, in un pianeta Terra dove valori e sentimenti si sono persi in un una specie di limbo. Si tratta di un eroe che può insegnare molto ai bambini, in quanto combatte contro il pericolo del nichilismo. Affronta delle strane “donne vegetali”, che sono riuscite ad infiltrarsi nella società terrestre e a dominarla. Il messaggio positivo per i più piccoli è evidente: bisogna rifiutare la trappola di una vita insensibile, da vegetali, ritrovando i valori più autentici e una sana cultura dell'impegno e dello sforzo quotidiano.

 
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